I Riti Settennali visti dagli arabi
Quest’anno i Riti Settennali dei flagellanti a Guardia Sanframondi hanno attirato l’attenzione anche del mondo islamico e la maggiore emittente araba, al Jazeera, ha inviato una propria trouppe per riprendere e commentare l’avvenimento. In realtà il rito di Guardia Sanframondi presenta impressionanti analogie con la festa sciita dell’ Ashura,in ricordo del martirio dell’Iman Huseyn, in cui i fedeli si battono violentemente fino a sanguinare e si feriscono pure con le lame. La differenza principale sta nel fatto che a Guardia i flagellanti sono solo poche centinaia mentre i fedeli che prendono parte all’Ashura si contano a decine di milioni Al Jazeera pero non riprende il paragone limitandosi a commentare la manifestazione cristiana.
Si nota che la cerimonia è antica di quattro secoli e che essa è una sopravvivenza di analoghe cerimonie che un tempo erano molto comuni in tutto il mondo cristiano ma che si sono poi andate perdendo. Si ritrovano attualmente solo in qualche nazione lontana come ad esempio le Filippine in occasione del Venerdi Santo
Si nota quindi lo sconcerto che essa provoca negli spettatori della manifestazione convenuti qui in gran numero anche da lontano, in 150 mila, un numero enorme per un paese di appena 5.000 abitanti
Al Jazeera definisce “fondamentalisti” i fedeli che eseguono il rito: definizione in verità poco calzante cosi come è errata sostanzialmente la opinione, che riporta, che si tratti di una eredita di sette ereticali medioevali : la manifestazione infatti nasce nel 600 nel pieno della Controriforma Cattolica e i flagellanti anche nel medioevo non possono affatto identificarsi con le sette ereticali
Ritiene, ma a nostro parere pure a torto, che le manifestazioni dei passato fossero ancora molto più violente
Giustamente, invece, rileva il fatto che un rito che, sia pure molto discutibile, è manifestazione di una fede intensamente vissuta, divenga, nei fatti, un avvenimento che richiama folle di turisti curiosi: della folla enorme dei 150 mila quasi nessuno, supponiamo, era mosso dalla fede .
I Riti Settennali rischiano di diventare una attrazione turistica al pari delle infinite sagre alimentari , delle ricostruzioni storiche più o meno fantasiose che ogni paese si inventa
A questa obiezione tacita pare voler rispondere Bassolino che intervistato da al Jazera dichiara che comunque il Rito Settennale è un mezzo di identificazione collettiva.
In verità a noi non sembra che il mondo moderno possa identificarsi in riti che ormai destano più che altro curiosità se non proprio raccapriccio
———————
Foto di al Jazeera dei penitenti
number of vie