Continuano i disordini nel Kirghizistan
Continuano i disordini nel sud del Kirghizistan con centinaia di morti e migliaia di feriti negli scontri etnici fra la maggioranza Kirghisa e la minoranza Usbeka
Dopo l’ultima ondata di violenza, il governo ad interim del Kirghizistan ha preso una serie di misure per ristabilire l’ordine nella zona : ha inviato forze di polizia e militari, comprese forze speciali e unità corazzate, ha istituito posti di blocco per fermare i gruppi armati, autorizzato la polizia ad usare armi letali contro saccheggiatori incendiari e assassini
Inoltre, la polizia ha evacuato donne, bambini e anziani che
vivono nei quartieri etnicamente misti. inviati SMS per aiutare i
bisognosi e calmare il pubblico dopo la interruzione delle trasmissioni
televisive di Internet,e giornali
il governo ha chiesto l’intervento di truppe russe attraverso il
meccanismo della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), ma il Cremlino
non è mai intervenuti negli i scontri etnici nelle repubbliche centro
asiatiche e non pare intenzionata a farlo nemmeno questa volta per
evitare accuse internazionali di imperialismo e soprattutto di
essere coinvolto in scontri etnici di difficile risoluzione.
Tuttavia la situazione desta apprensione anche in Occidente e soprattutto in Cina che vede con molta apprensione la instabilità ai margini dei propri confini occidentali.
il Kirghizistan à la più piccola e più povera repubblica centro
asiatica già facente parte dell’URSS: I Kirghisi rappresentano
circa il 70 % della popolazione e gli Usbeki il 15 % :ambedue i gruppi
sono
di origine turcomanna e di religione islamica sunnita
L’agitazione si è manifestata dopo che una rivolta popolare ha
spodestato il presidente Kurmanbek Bakiyev e portato al potere un
governo di transizione guidato dal presidente ad interim Roza Otunbayeva
ai primi di aprile ma la partenza di Bakiyev ha
lasciato un vuoto politico. Otunbayeva ha accusato Bakiyev attualmente
in esilio in Bielorussia di aver fomentato i disordini ma questi ha
negato decisamente
D’altra parte, il progetto della nuova Costituzione presentato dal
governo ad interim è stata respinta da diversi gruppi politici
Il problema sembra che il nuovo governo è poco disposto
a condividere il potere effettivo con i gruppi minoritari: ma
come al solito è difficile tra le opposte propaganda distinguere i
termini reali della situazione del remoto paese
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Profughi Usbeki ( da al Jazeera)
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