Gaza e il diritto internazionale
Dal punto di vista del diritto internazionale non ci sono dubbi che l’azione di Israele di fermare e dirottare navi battenti altre bandiere in alto mare sia una azione illecita: ancora più grave è che le forze israeliane salgono con la forza sulle navi e addirittura usino armi uccidendo cittadini stranieri. Infatti per una legge fondamentale e mai messa in discussione le navi in navigazione in acque internazionali costituiscono come una parte del territorio di cui battono bandiera: l’assalto alla nave turca con l’uccisione di alcuni suoi passeggeri è un fatto quindi gravissimo,inaudito, equivalente all’assalto di un villaggio di frontiera, un casus belli, si sarebbe detto in altri tempi.
Tuttavia Israele giustifica il fatto con il blocco navale a Gaza, blocco per altro mai ufficialmente dichiarato. Il blocco navale non è propriamente disciplinato dal diritto internazionale ma nella storia recente ve ne sono stati vari esempi: il più celebre il blocco navale di Cuba all’epoca della crisi di missili che portò il mondo sull’orlo di una guerra mondiale, il più recente quello contro l’Iraq
Durante la Prima Guerra Mondiale i tedeschi effettuarono un blocco navale dell’Inghilterra con l’affondamento di navi dirette ai suoi porti, fatto che fu poi l’occasione anche dell’entrata in guerra degli USA
Tuttavia va pure detto che, in generale, le convenzioni internazionali di guerra si applicano alle guerre cosi dette “convenzionali” che sono state poche negli ultimi 50 anni e non a quelle cosi dette “ asimmetriche” che sono state la quasi totalità. La situazione della Palestina poi sfugge a ogni previsione di diritto . Già la formazione stessa dello stato di Israele è un fatto che non ha riscontro almeno in epoca moderna : un popolo che ritiene di potere rioccupare un territorio nel quale avevano abitato gli avi millenni prima è un caso unico nella storia.
Lo status dei cosi detti “Territori Occupati” è anche esso fuori di ogni schema giuridico. Infatti si parla di “ territori occupati” nel corso di una guerra quando uno stato occupa provvisoriamente territori di un altro stato che conservano quindi la precedente e amministrazione civile: si tratta di una situazione provvisoria : alla fine della guerra i trattati di pace i territori vengono restituiti o eventualmente anche annessi. In questo senso, alla fine della guerra dei Sei Giorni Israele occupò Gaza e la Cisgiordania ( West Bank). Tuttavia Egitto e Giordania, alle quali appartavano quei territori, vi rinunciarono presto. mentre Israele tranne limitate zone ( Gerusalemme) non li ha annessi nel quale caso avrebbe dovuto dare la cittadinanza ai suoi abitanti cosa che avrebbe alterato la composizione etnica mettendo in pericolo la stessa esistenza di Israele, In seguito agli accordi del ‘93 si istituì un Autorità Palestinese in vista della formazione di uno stato palestinese che sembrava imminente. Tuttavia gi accordi poi fallirono,lo stato non è stato costituito e l’autorità Palestinese non controlla più i territori. Pertanto i suoi cittadini si trovano in un limbo giuridico perche non appartengono a nessuno stato e non sono nemmeno apolidi. A complicare la situazione nei territori si sono installati anche i cosi detti “coloni ebraici” che conservano ovviamente la cittadinanza israeliana.
Ancora più singolare è la posizione giuridica di Gaza: in pratica essendo essa governata da Hamas si è in concreto staccata dalla Cisgiordania, non è occupata più da molti anni dagli Israeliani: in pratica è come se fosse uno staterello autonomo che Israele definisce una “entità ostile: uno stato in guerra con Israele ma al di fuori di ogni casistica giuridica.
L’approccio giuridico al problema palestinese è del tutto inadeguato: occorre invece l’approccio politico ma questo è altra cosa.
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Foto da “Egypt daily news”: dimostranti pro Gaza
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