Filippine: la dinastia degli Aquino torna al potere
Benigno “Noynoy” Aquino III sarà il vincitore delle elezioni
presidenziali nelle Filippine: secondo i risultati, non ancora
definitivi delle elezioni , ha ottenuto poco più del 40 per cento dello
scrutinio,
il rivale più vicino, l’ex presidente Joseph Estrada, ha appena
25,5 per cento, e
Manuel Villar al terzo posto, il 14,2
Circa il 75 per cento dei 50 milioni di elettori si sono
recati ai seggi elettorali, ma la violenza si è manifestata come nel
passato-e 10 persone sono state uccise il giorno delle elezioni,
portando il bilancio delle vittime di violenza elettorale a 40, secondo
le statistiche della polizia.
Ci sono sttati anche problemi tecnici per l’adozione dei conteggi
elettronici ma nel passato, con il conteggio manuale, bisognava
aspettare settimane per conoscere i risultati
Si sono tenute anche elezioni per più di 17.000 incarichi politici e amministrativi ad ogni livello .
Aquino si è presentato alla corsa presidenziale solo dopo la morte di
sua madre di cancro lo scorso agosto con il paese in lutto: allora ci si
domanda, comunque se Aquino, che ha avuto una carriera poco brillante
come politico, avrà la capacità di effettuare le riforme promesse e
soprattutto di portare avanti la lotta alla corruzione, e anche di
contenere il deficit di bilancio che viene stimato di superare i 6
miliardi di dollari quest’anno.
Aquino è il figlio di Benigno “Ninoy” Aquino, ucciso nel 1983 mentre tentava di tornare dall’esilio americano per guidare il movimento democratico contro il dittatore Marcos. Sua madre, Corazon Aquino, ha guidato la rivoluzione “potere al popolo” che rovesciò Ferdinando Marcos nel 1986 e poi è stata a lungo presidente divenendo una icona della democrazia della nazione
Il fenomeno delle dinastie elettive è comune nelle democrazie asiatiche: infatti abbiamo i Bhutto in Pakistan, i Ghandi in India, i Bandaranaike nello Sri Lanka, i Sun in Birmania (attualmente a capo dell’opposizione)
Pare che gli elettori asiatici preferiscono personalizzare le loro scelte riferendosi a leader carismatici e. quando questi vengono meno, specie se assassinati, riversano i loro voti sui parenti che ne prendano il posto creando quindi delle dinastie che giungono al potere attraverso regolari elezioni.
In questa ottica va pure visto il fatto che in tutti questi paesi ci sono state delle donne al vertice del potere: in tutti questi paesi pero, nessuno escluso, si trattava sempre di donne che raccoglievano l’eredità dei loro uomini, mariti o padri e mai di donne che si erano distinte autonomamente. Insomma una donna può anche gestire il potere ma sempre per seguire il programma politFto dal ico di un uomo
—————–