La situazione rimane incerta in Thailandia.

venerdì, aprile 23, 2010
di Giovanni De Sio Cesari

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Un portavoce ha dichiarato che l’esercito della Thailandia non userà la forza  contro i manifestanti anti-governativi accampati fuori della capitale Bangkok,
il generale Anupong Paojinda, capo dell’esercito ha incontrato i  più alti funzionari militari e ha detto nella riunione che l’uso della forza non risolverebbe  i problemi attuali e avrebbe gravi ripercussioni :
“La cosa migliore è creare la comprensione tra la gente. Compito delle forze armate è ora non permettere ai Thainlandesi  di combattere  l’altro conto l’altro”
Il giorno prima almeno una persona era stata uccisa e 86 feriti in attacchi di granata legata alla protesta da parte dei manifestanti dalla Camicia Rossa.
Il  governo thailandese aveva dato un ultimatum alle Camice Rosse per abbattere  le barricate ma senza risultati .

Poco dopo l’annuncio dell’esercito, un leader delle Camicie Rosse ha annunziato  che i manifestanti sono pronti ad aprire il dialogo con il governo per disinnescare le tensioni.
Un loro leader Veera Musikapong ha chiesto  lo scioglimento del Parlamento tailandese entro  30 giorni. e anche il ritiro delle truppe da tutti i luoghi  della  protesta e che Abhisit Vejjajiva, il primo ministro, costituisca una commissione  indipendente per indagare sugli incidenti del 10 aprile nei quali sono state uccise 25 persone,

La situazione rimane molto incerta
Le Camicie Rosse, che sostengono  Thaksin Shinawatra, l’ex primo ministro rovesciato da un colpo di stato del 2006, hanno occupato il centro  commerciale di  Bangkok da  tre settimane. Ogni tentativo di disperderli rischia pesanti perdite umane  e la prospettiva di guerra civile generalizzata
Le Camicie Rosse, ufficialmente denominate Fronte Unito per la Democrazia contro la Dittatura, chiede  che il primo ministro si dimetta e  sciolga  il parlamento e indica nuove elezioni. ma Abhisit Vejjajiva ha respinto le accuse che il suo governo sia  illegittimo e ha rifiutato di dimettersi.
La crisi politica è tale  da incidere sul  turismo, consumi e investimenti privati, anche se le esportazioni, che sono cruciali per la crescita economica, sono state poco colpite dai disordini

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dal Bangkok Post: foto della protesta delle Camice Rosse

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