USA – Cina: prove di disgelo
Il presidente Hu Jintao ha annunciato, a sorpresa, che la Cina andrà a Washington al summit del 12 e 13 aprile sulla sicurezza nucleare e l’ Iran d ha avuto anche una lunga conversazione telefonica con Obama. Il fatto è stato interpretato come prove di disgelo fra America e Cina. In realtà la posizione politica cinese sul problema nucleare dell’Iran non è cambiata: la Cina è contro la proliferazione delle armi nucleari ma contemporaneamente si oppone ad eventuali sanzioni conto l’Iran dalla quale riceve grosse forniture di petrolio
Tuttavia l’annuncio ha un valor indicativo, emblematico della volontà della Cina di riavvicinarsi agli USA: negli ultimi giorni appariva chiaro a chi segue la stampa cinese, sempre strettamente controllata dalle autorità, che Pechino aveva assunto un diverso atteggiamento nella crisi di rapporti con gli USA. Negli ultimi tempi si sono accumulati molti temi di tensioni: dal ricevimento del Dalai Lama al ritiro di Google,dalle forniture di armi a Taiwan alle richieste di rivalutazione dello yuan
In realtà la situazione internazionale economica e politica richiede che le due grandi nazioni trovino una intesa: ma in particolare è la Cina che ha bisogno immediato dell’Occidente:se le sue esportazioni fossero limitate o ostacolate il boom economico di cui la Cina gode da molti anni potrebbe convertirsi in un crollo improvviso e disastroso:la Cina attualmente è anche alle prese con una siccità senza precedenti
Obama quindi ha spinto la sua pressione sulla Cina con quelli che possono essere considerati degli avvertimenti : la Cina pare che ha compreso il messaggio e pare ricercare un onorevole compromesso
A differenza che in Occidente, dove si è molto più espliciti. in Cina per tradizione, i cambiamenti, anche epocali, vengono annunciati da piccoli segni, da sfumature che possono anche passare inosservate agli stranieri
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