Colloqui di pace fra India e Pakistan
L’attentato di Kabul, che è costato la vita anche a un nostro connazionale, pare indirizzato, in particolare, contro il personale indiano il che potrebbe spiegarsi,secondo alcuni osservatori, con progresso dei colloqui fra India e Pakistan che per il fondamentalismo talebano è una grave scacco e una grave minaccia
La fase più critica dei rapporti fra le due nazioni
susseguente agli attentati di Mumbai, dopo 15 mesi, pare essere
terminata e si è tenuto il primo incontro ufficiale che ha aperto
la strada al processo di pace.
Nella conferenza stampa a New Delhi, il ministro indiano degli
esteri Nirupama Rao e il suo omologo pachistano Salman Bashir
hanno detto che il negoziato sono stati significativi ed entrambi
i paesi hanno deciso di prolungare il dialogo. Nirupama Rao ha notato
che gli attentati di Mumbai aveva rotto la fiducia reciproca tra
i due paesi mentre Salman Bashir ha affermato che il Pakistan è pronto
a instaurare buone relazioni con l’India e il vero problema per i
due popoli è di portare la stabilità nella regione.
Il 4 febbraio, l’India ha offerto di tenere dei colloqui,
accettati dal Pakistan, per riprendere il processo di dialogo che
si è spezzato dopo gli attentati nella città indiana di Mumbai
nel 2008, che uccise oltre 170 le persone e che ha compromesso le
relazioni fra i due paesi:
Le questioni principali riguardano il Kashmir, il terrorismo, il commercio bilaterale .le risorse idriche
il Pakistan non vuole limitare i colloqui al terrorismo, ma
insiste sul tema centrale del Kashmir che deve essere
risolto per la completa stabilità nella regione,
Comunque si tratta di un passo avanti per riprendere
il dialogo e per il momento le autorità indiane stanno cercando di
placare la loro opinione pubblica, ancora scossa per i fatti di Mumbai
.
I colloqui dovrebbero portare a dei risultati: entrambi i paesi
devono risolvere le questioni su cui sia più facile l’accordo in quanto
saranno utili per accrescere la fiducia e creare un clima
favorevole per andare avanti
————-
Da “Times of India”: i due ministri degli esteri