Rompere il silenzio sull’Iran
Riportiamo parte di un articolo, pubblicato da al Jazeera, di un commentatore politico arabo Lamis Andoni ,sostenitore della causa palestinese che dopo aver ampiamente riconosciuto l’importanza della rivoluzione islamica iraniana come unico vero sostegno alla causa palestinese, riafferma pero che questo non deve far dimenticare gli abusi e l’oppressione del governo islamico sul popolo iraniano e che bisogna quindi rompere il silenzio sugli abusi che si stanno stanno verificando in Iran
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Tre decenni fa, la rivoluzione iraniana ha ispirato generazioni di arabi e infuso in loro uno spirito di resistenza a un intervento straniero in un momento in cui molti arabi erano scoraggiati dagli accordi di Camp David tra Israele ed Egitto ed ha suscitato la speranza in una potenza regionale in grado di resistere a Israele.
Tre decenni più tardi, l’Iran è ancora visto come l’unico
vero deterrente al potere di Israele, ma la sua immagine come
espressione del potere del popolo è stato compromessa dal suo
sostegno ai settari partiti sciiti iracheni e alla spietata repressione
della opposizione iraniana.
L’attuale politica degli Stati Uniti e le minacce israeliane contro
Teheran rafforzano la sua posizione tra la maggioranza degli arabi, e
quindi spiegano in larga misura la mancata reazione araba alla
repressione del regime verso intellettuali e dissidenti.
Pochi giornalisti hanno criticatola violazione dei diritti umani e
molti scrittori arabi credono , o scelgono di credere alle accuse di
Teheran, secondo le quali i dissidenti sono amici, se non spie, degli
occidentali. e quindi meritevoli di carcere o addirittura di condanne a
morte.
l dilemma di molti intellettuali arabi, critici della crescente
teocrazia iraniana, è che temono di essere utilizzati –
consapevolmente o inconsapevolmente – per giustificare israeliani e
americani nelle loro aggressioni all’l’Iran.
Questo dilemma non è nuovo. : si è manifestato anche per il governo di
Saddam Hussein: coloro che lo hanno criticato , sono stati spesso
accusati di voler compiacere gli occidentali che hanno utilizzato
questioni dei diritti umani per giustificare il bombardamento, un
embargo crudele e l’invasione di un importante paese arabo.
Ma il silenzio sulla violazione dei diritti umani in
Iran è anche problematico per quelli di noi che sostengono l’impegno di
valori universali e sono consapevoli del panorama politico iraniano
E ‘anche possibile che l’Occidente, soprattutto
Washington, possa interferire e manipolare alcune delle proteste ma
resta il fatto che l’opposizione ha legittime rivendicazioni e che
alcuni dei migliori figli e figlie della rivoluzione iraniana – che ha
ispirato milioni di arabi – vengono perseguitati.
La fine del Grande Ayatollah Hussein Ali Montazeri è stato il più
importante esempio di come il regime è riuscito a isolare e punire
coloro che hanno contestato il crescente consolidamento del
potere nelle mani del leader supremo.
Montazeri, che allora era il massimo esperto vivente sul concetto di
Velyat-el-Faqih, , non ha sostenuto il potere assoluto della
Guida Suprema.
“Colui che agisce in nome di Dio non è un dittatore”, Montazeri lo ha
sostenuto nel corso del dibattito costituzionale nel 1986. Montazeri è
stato arrestato e umiliato, ma ha rifiutato di tacere ATeheran nel
1990, ho incontrato molti dei suoi allievi e seguaci – o almeno quelli
influenzati da lui – alcuni dei quali divennero poi leader di primo
piano del movimento riformista.
Con poche eccezioni, la maggior parte degli editorialisti arabi e di
sinistra in Occidente si sono esclusivamente concentrati sulla
polemica contro i pretesti occidentali e israeliani per la guerra
contro l’Iran – ignorando le notizie degli arresti, torture ed
esecuzioni di dissidenti o critici nella Repubblica islamica.
Questo ha lasciato la porta spalancata per i sostenitori dei governi occidentali per una campagna contro l’Iran.
E’ giunto il momento per gli scrittori arabi e progressisti che
giustamente si oppongono gli appelli per la guerra contro l’Iran,
di rompere il silenzio sulla violazione da parte dello Stato dei
diritti umani e la repressione dell’opposizione.
Così come i governi occidentali non possono sfruttare cinicamente
l’opposizione per giustificare le loro azioni aggressive nei confronti
dell’Iran,noi non possiamo permettere che il nostro impegno per
la Palestina e per quelle che riteniamo giuste cause, per tacere
noi sugli gli abusi contro il popolo iraniano.
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da al Jazeera: disordini in Iran
Per un approfondimento della polemica interna agli sciiti clicca: Khomeini e gli sciiti