Google vista da Pechino
Le autorità cinesi, come erano prevedibile, hanno ribadito che non rinunceranno al controllo su Google secondo le proprie leggi : pertanto, implicitamente, se Google non vorrà accettare le leggi cinesi si deve ritirare.
Il “Quotidiano del popolo” di oggi presenta come prima
notizia un progetto di collegare la rete di telecomunicazioni, tv
e la rete radio e Internet in un prossimo futuro: Il collegamento
potrebbe dare impulso allo sviluppo delle informazioni e dei settori
culturali,
“La Cina ora ha la tecnologia di base, l’infrastruttura di rete e lo spazio del mercato di fondere le tre reti,”
Solo in un articolo di secondo piano riferisce delle
difficoltà con Google cercando pero di presentare il fatto come una
semplice convenienza commerciale
Hu Yanping, direttore del Centro di dati di Internet in Cina
ha dichiarato che aveva previsto tre mesi fa, che Google avrebbe
lasciato la Cina sulla base di dati di mercato e delle sue prestazioni.
“Il controllo della governo non è necessariamente la ragione che
porta alla sua decisione di ritirarsi. Il motivo principale è la sua
attività di impresa soccombente perche manca l’esperienza nella
localizzazione di modelli di business in Cina”.
Solo indirettamente si ci si riferisce al problema della censura attraverso i filtri riferendo che” le attività Google’ in Cina hanno avuto alti e bassi, dal momento che la Cina ha lanciato il suo sito basato su google. nel 2006. I siti sono stati temporaneamente bloccati in Cina con l’accusa di diffusione di pornografia dello scorso anno.”
Quindi i filtri sarebbero necessari per combattere pornografia e truffe: “con il resto del mondo, in competizione per un ambiente più aperto di Internet nell’era dell’informazione, la Cina dovrebbe prendere seriamente in considerazione ciò che è bene e cosa è male per il suo sviluppo”
In realtà il problema è che le autorità cinesi intendono mantenere il loro ferreo controllo ideologico su tutto il paese : internet costituisce invece un mezzo che non può essere controllato attraverso il quale, soprattutto la nuova generazione, può accedere a una informazione pluralistica che è sempre esiziale a lungo andare per ogni dittatura
Da qui le condizioni di controllo imposte dalla Cina alle imprese che vogliono accedere a quello sconfinato mercato: ma l’accordo è saltato con Google quando una attacco di pirati informatici che si ritiene manovrato alle autorità cinesi, ha cercato di aprire anche la posta dei cinesi per scoprire i movimenti di dissidenza: a questo punto Google ha rotto l’accordo su filtri.
Nel prossimo futuro vedremo se la Cina farà realmente a meno delle imprese occidentali: per il momento il motore di ricerca nazionale cinese, il Baidu, corre in borsa
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Da “Il quotidiano del popolo”: cinesi mettono fiori su Google