Disordini in Malesia sul nome di Allah

lunedì, gennaio 11, 2010
di Giovanni De Sio Cesari

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Attacchi a chiese cattoliche con lanci di bottiglie molotov sassi e danneggiamenti si sono diffusi in Malesia con molte  chiese e scuole cattoliche  presi di  finora nel Paese dalla  maggioranza musulmana.
Nonostante gli attacchi e le tensioni, i cristiani della Malaysia, che costituiscono circa il nove per cento dei  26 milioni di abitanti, hanno affollatole le chiese per la messa domenicale.

Il motivo dei disordini è davvero singolare: l’uso del termine Allah per indicare il dio dei cristiani. Un tribunale della Malaysia ha dichiarato illegale il divieto posto dal governo di usare la parola “Allah” da parte di non mussulmani per indicare Dio. I musulmani in Malaysia sostengono che “Allah” è un termine esclusivo per l’Islam, e il suo uso da parte di cristiani potrebbe confondere i musulmani mentre i cristiani affermano che Allah   è l’unica parola che in lingua malese indica Dio, ed è usata da molti decenni nella stampa cattolica.
Comunque è stata  sospesa l’esecuzione della sentenza, dopo che il governo ha fatto  appello e la Chiesa Cattolica ha acconsentito alla sospensione.


Il problema può apparire strano per noi  occidentali. Ma nelle culture orientali non esiste il termine di Dio perche non esiste un concetto corrispondente a quello che noi abbiamo di Dio

La sfera del divino è ampia, investe tutto l‘ordine che è al di la di quello materiale  comprendendo  spiriti, anime e altre entità buone o malvagie ma non esiste l’idea di un Dio unico, creatore e ordinatore dell’universo.

Il termine arabo Allah in realtà significa semplicemente Dio e cosi  spesso viene tradotto nelle lingue europee: tuttavia  i mussulmani ritengono che   esso non può essere usato per altre entità diverse e non deve essere tradotto nelle altre lingue cosi come non va tradotto il nome  Muhammed (Maometto)

Problema analogo si presentò nel 600 in Cina e costituì una dei punti più importanti della cosi detta “controversia  dei riti cinesi” :si può indicare il Dio dei cristiani con il termine  tradizionale “tian” (in cinese genericamente “cielo” nel senso di divino) come volevano i Gesuiti oppure bisognava usare il termine estraneo alla cultura cinese di “tien -chu” ( signore dl cielo) come sostenevano invece  i francescani

La differenza non era semplicemente linguistica ma presupponeva una diverso approccio  alla cultura cinese da parte del cristianesimo.

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La chiesa cattolica del Tabernacolo in Kuala Lampur, la più colpita

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