Egitto: Natale di sangue per i copti
Sei fedeli cristiani copti e una guardia di sicurezza sono stati uccisi fuori da una chiesa in Egitto, mentre uscivano dalla chiesa per la messa di Natale ( Il natale copto questa anno ricorreva il 7 gennaio)
Il fatto è avvenuto nell’ alto Egitto,nella città di
Nagaa Hammadi, 70 chilometri a sud da Luxor, il noto centro
archeologico.
Il vescovo Kirollos e i fedeli aveva già ricevuto minacce e
per le strade alcuni aveva gridato che non sarebbe stato loro
permesso di festeggiare il Natale.
La polizia aveva suggerito di rimanere a casa per
paura di violenze e Kirollos aveva concluso la sua Messa di
Natale un’ora prima del normale.
Le tensioni erano nate in novembre per lo stupro di una ragazza
mussulmana di cui era stato incolpato un cristiano: i musulmani di
Nagaa Hammadi e dei villaggi vicini erano insorti e per cinque giorni
avevano bruciato e danneggiato proprietà dei cristiani nella zona.
Scontri sono poi scoppiati presso la camera mortuaria dell’ospedale dove si trovavano i corpi dei cristiani uccisi tra migliaia di cristiani copti e la polizia che li ha dispersi usando idranti e gas lacrimogeni
Il fatto è la manifestazione della tensione religiose in Egitto fra la maggioranza islamica e la minoranza copta che costituisce fra il 5 e 10% della popolazione. I copti mantengono la religione originaria dell’Egitto prima dell’invasione mussulmana. Furono nella condizione di “Dhimmy”, condizione subalterna delle comunità cristiane secondo l’uso islamico. Con la laicizzazione del regime nazionalista avevano raggiunto la piena equiparazione civile. Il risorgere del fondamentalismo islamico tuttavia tende a ricacciarli nuovamente in una situazione di emarginazione e le autorità non li sostengono adeguatamente
Nel caso specifico ad esempio lo stupro della ragazza non ‘c’entrava niente con i fedeli che seguivano la messa di mezzanotte ma è stata solo presa a pretesto per “dare una lezione” ai cristiani e non pare che le autorità siano intervenute in modo veramente efficace per individuare e punire i responsabili.
Gli episodi di intolleranza vengono minimizzati dalle autorità per non dover prendere provvedimenti che sarebbero sgradite alla maggioranza islamica. Anche i Copti tendono ugualmente a minimizzare per non esporsi troppo a ulteriori rappresaglie.
I copti egiziani cercano di assumere un basso profilo per non farsi notare :ad esempio tutti portano addosso una croce ma la nascondono sotto le vesti,,nel ramadan anche essi digiunano per non farsi notare.
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Da al jazeera : foto dei disordini