OLTRE IL PRINCIPIO DI FALSIFICAZIONE                     

 

In realtà non mancano critiche e variazioni al principio di falsificazione da parte di molti studiosi di epistemologia. Ne citiamo qualche caso a mo' di esempio.

Innanzitutto non basta, in realtà, che un solo esperimento non riesca per superare una teoria, ma il superamento avviene sempre perché vi è un'altra teoria: non si tratta quindi di un duello a due fra una teoria e i fatti, ma a tre: fra due teorie e i fatti (Lakatos)
Anche i “ fatti “ vanno interpretati e la non riuscita di un esperimento non significa sempre che la teoria sia errata perchè potrebbe essere anche errato lo svolgimento dell'esperimento. Anzi, una teoria viene abbandonata non perché falsificata ma perché meno comoda rispetto a un'altra (convenzionalismo del Poincare); il passaggio da un gruppo di teorie all'altra può essere dovuta anche a motivi emotivi, personali, magari estetici e religiosi (Kuhn); lo scienziato non parte da una metodologia ma essa viene a costituirsi nel processo stesso della scienza e quindi ogni scienza ha una sua metodologia particolare (Bachelard); mentre altri ritengono che il metodo di ogni tipo di scienze, comprese quelle umane, debba essere unico (teoria unificata del metodo di Antiseri).

Non è questa la sede per discutere le complesse argomentazioni riportate dai vari studiosi né addentrarci in un dibattito quanto mai complesso.

Riteniamo invece utili ai nostri fini vedere a quali conclusioni ci porterebbe l'accettazione rigida del principio di falsificazione applicato al campo della conoscenza in generale così come viene talvolta propagandato