Falsificazione e scienza |
Accenniamo
ora brevemente al problema della effettiva applicazione e della
applicabilità che il principio della falsificazione ha nei vari campi
delle scienze. Ci
sembra che la sua applicazione avviene (ed è possibile) soprattutto in
quei campi in cui le variabili da studiare sono nettamente separabili in
quanto è possibile avere situazioni sufficientemente omogenee ma mostra
limiti se invece le variabili in gioco sono numerose e conseguentemente le varie situazioni
sperimentali sono molto più difficilmente paragonabili. Nel
campo della fisica, dove nella ricerca effettiva il principio di
falsificazione trova più largamente applicazione, infatti, le variabili
in gioco sono sostanzialmente poche e si possono agevolmente paragonare le varie situazioni sperimentali. Ad esempio se vogliamo
falsificare il principio della gravitazione universale, secondo cui due
corpi si attraggono in ragione diretta del prodotto delle loro masse e in ragione inversa del quadrato delle distanze, possiamo
controllare le orbite dei corpi celesti poiché esse obbediscono in
effetti sostanzialmente a questo unico principio. Nel caso essa sia
errata il fatto può essere (almeno in teoria) rilevato. Ma
se ci riferiamo alla biologia dobbiamo notare che innanzitutto le
variabili sono moltissime (luce, calore, qualità e quantità del
nutrimento, metabolismo, ecc.) e riesce quindi ben difficile isolarne una soltanto. Inoltre due essere viventi, pur appartenendo alla
stessa specie, non possono mai considerarsi identici (come due corpi che
hanno masse uguali) ma hanno sempre caratteri |
diversi
(senescenza, robustezza, presenza di anomalie patologiche, caratteri
genetici diversi, ecc.) per cui non reagiscono mai allo stesso modo a un
identico stimolo. Parimenti
nella medicina il fatto che una certa cura non ha successo con un
paziente non falsifica la teoria che quella cura è indicata:l'insuccesso può derivare dal fatto che la cura non è stata protratta
abbastanza o da caratteri propri dell’individuo. Si
noti ancora che affezioni identiche si manifestano con sintomi diversi e che sintomi identici possono indicare affezioni
diverse: in realtà il medico, in generale, indica diagnosi e terapia,
tenendo presente il quadro clinico nessun elemento del quale è in grado
di verificare o falsificare la sua ipotesi. Si
badi pure che nessun elemento di analisi cliniche, nessun sintomo
denunciato dal paziente poi è del tutto sicuro: le analisi chi sa se
sono esatte e chi sa se il paziente inconsciamente o per temperamento
esagera o sottovaluta questo o quel sintomo. Se poi consideriamo le scienze umane (psicologia, sociologia, sperimentazione didattica, ecc.) le variabili aumentano enormemente, l'incertezza dei dati diviene sempre più ampia. Se
notiamo ad esempio la formula Mc Cali usata spesso nelle sperimentazioni
didattiche: Si
(Situazione iniziale) + C (Cambiamento) = Sf (Situazione finale) una
applicazione della quale potrebbe essere: in due scolaresche
uguali per preparazione e capacità (cioè due Si uguali) si introducono
due diversi metodi didattici si
ottengono risultati di apprendimento diversi (Sf1 e Sf2) e pertanto
potremmo dire che Si
+ C1 = Cf1 e Si + C2 = Sf2 |
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