Ma manca il   "focolaio "

 

Salimmo le scale di legno. Mio zio apri la porta  che dava alla  cucina  Dentro c’erano altri parenti .Ci vennero incontro e ci abbracciarono e baciarono calorosamente.  Erano venuti apposta per vederci e avevano preparata una cena sontuosa. Ci fecero mille domande e noi a loro.Io non conoscevo nessuno di loro, ma loro conoscevano me. Mi sorprese un po’e domandai come facevano a conoscermi datosi che era la prima volta che ci incontravamo.

Mi dissero che avevano letto tutte le lettere che avevo scritto a loro a nome di nonna. Mia nonna era donna intelligentissima ma non sapeva ne’ leggere ne’ scrivere. Era mio compito leggere e scrivere lettere ai suoi parenti e i figli in America.

Alla fine di ogni lettera io mettevo qualche riga personale da me al destinatario. Si vede che piaceva  a tutti  perchè mi dissero che si passavano le lettere tra loro.

Avevano preparato una bella cena  a base di pastasciutta. Ci sedemmo tutti attorno alla tavala imbandita. Mentre cenavamo mio padre che aveva uno spiccato senso dell'umorismo comincio’ a raccontare storielle del paese, a descrivere  le persone piu’ interessanti  corredando i racconti  con anedotti e osservazioni personali ,molto probabilmente esagerate per fare più colpo sui presenti  Mi fece bene vederlo cosi allegro. Per tanto tempo avevo visto solo  tristezza nei suoi occhi . Passammo belle ore insieme tra risate racconti e a quanto pare un buon vino visto che il fiasco doveva essere riempito spesso. Si fece  tardi, i parenti salutarono e andarono via.

Rimanemmo soli con gli zii e la cuginetta. Eravamo tutti stanchi e ci preparammo per

andare a letto. Diedi un occhiata intorno. La cucina era molto bella e ben organizzata

Era di colore  giallo con tendine di velo alle finestre. Da un lato il frigorifero dall’altro lastufa elettrica ..Piu’ in la’ lo "stipone" pieno di barattoli e provviste. Ovviamente qui non si faceva spesa tutti i giorni. Era tutto ben organizzato e ogni cosa a suo posto. Nel salotto il divano, due poltrone, il tavolinetto in mezzo e due agli angoli del divano. Di fronte al divano la tv. Che bello mi dissi anche la tv! Eppure per quanto bella la casa e ben organizzata non dava calore, non era accogliente. Mancava qualcosa. Mi girai intorno e non vidi quel qualcosa che cercavo: il camino non c’era: il "focolaio. il centro della casa, il posto dove ci radunavamo la sera per parlare , raccontare o solamente meditare, non c’era. Mancava  il camino con la fiamma che scoppiettava e dava calore

Mi invase un senso di freddo di solitudine. Un senso di tristezza amara.

Ero stanca dal lungo viaggio da tutte le cose nuove che avevo veduto, tutto quel che avevo fatto e detto. .Mi preparai, diedi la buon notte a andai a letto. Gli altri rimasero a parlare.

 

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