L'ESISTENZA STORICA DI GESU'
DETTO "IL CRISTO"
di Giovanni De Sio Cesari
LA FIGURA DI
GESU' è sempre stata oggetto di dispute. Nell'ambito cristiano si è
sempre discusso della sua natura (questioni cristologiche);per gli Ebrei
è un falso profeta, per i Mussulmani un vero profeta ma male
interpretato, per i pagani e poi per i non credenti un impostore o anche
un "uomo giusto" ma mitizzato e divinizzato dai suoi seguaci. Fino al
1800 però mai si era dubitato della sua effettiva esistenza storica .
Con lo sviluppo però della critica storica, con la ricerca della "fonte"
ci si avvide o, meglio,si prese coscienza di un fatto che era sempre
stato conosciuto: di Gesù non abbiamo alcuna notizia da fonte non
cristiana. Più precisamente, abbiamo solo un piccolo passo di Giuseppe
Flavio, storico ebreo non cristiano che parla di Gesù ma appare chiaro
che il passo è una antica interpolazione, segno questo che già
nell'antichità si sentiva il bisogno di confermare l'esistenza storica
di Gesù.
In un contesto di aspra polemica anticristiana si diffuse la teoria
MITICA dell'origine del Cristianesimo: la maggior parte degli storici
concluse che Gesù non era mai esistito veramente, ma che si trattava di
un MITO creato in una certa cerchia di persone e in seguito, magari in
buona fede o al fin di bene , trasformato in avvenimenti reali .
TEORIA MITICA in un certo ambiente ebraico in fervida attesa di un
Messia, cominciarono a circolare delle sentenze, delle massime, delle
parabole. Man mano esse vennero attribuite a un personaggio insistente
ma del nome comune,Gesù e quindi si cominciò anche a inventare fatti
della sua vita. In seguito poi si misero per iscritto alcuni di questi
racconti e si ebbero i quattro Vangeli composti appunto di "fatti" e di
"sentenze" e che furono poi in seguito ampiamente rimaneggiati. Altro
materiale andò a formare altri Vangeli, quelli che poi furono definiti
apocrifi che in parte ci sono pervenuti ,in parte sono andati perduti.
Non si tratta propriamente di una impostura, di un imbroglio deliberato
ma di un processo naturale molto comune nella storia, specie nella
nascita delle religioni: la mancanza di uno spirito critico (che è cosa
propriamente moderna ) fa si gli uomini credano facilmente a quello che
viene raccontato, e con il tempo racconti fantastici vengono presi per
veri.
I "fatti" narrati vanno allora interpretati non come descrizioni di
avvenimenti reali ma come "simboli" di verita etico-religiose, "miti"
appunto, come facciamo con i miti pagani: il ratto di Proserpina allude
alle vicende delle stagioni, la punizione di Prometeo rappresenta la
sete di conoscenza dell'uomo, magari la leggenda di Edipo simboleggia
pulsioni incosce.
Si cerca, quindi, la interpretazione di ciascun passo evangelico
attingendo alla cultura, alla mentalità, alle attese del tempo.
Abbiamo molte varianti di questa teoria con atteggiamenti di ogni
gradazione sia positiva che negativa nei confronti del Cristianesimo. Si
trovano poi infiniti collegamenti più meno verosimili con ogni sorta di
avvenimenti e aspetti culturali dell'epoca veri o presunti.
Qualche esempio: l'Incarnazione rappresenta la divinizzazione dell'uomo,
l'ultima cena rimanda a riti iniziatici orientali in cui ci si ciba
magicamente delle carni di un dio. la resurrezione è la rinascita
dell'uomo alla verità.
IN QUESTO LAVORO non intendiamo entrare nel merito del valore , del
significato storico del cristianesimo, nè delle interpretazioni che si
possono dare alla predicazione evangelica ma solo fare il punto sul
dibattito , da un punto di vista strettamente scientifico, sulla
questione storica, ormai più che secolare: effettivamente è vissuto nel
primo secolo della nostra una uomo di nome Gesù detto il Cristo ?
LE
FONTI
Le fonti cristiane:
I QUATTRO EVANGELI si tratta di opere semplici essenziali, brevi ,per
nulla paragonabili alle vaste e organiche opere che l'antichità ci ha
tramandato L'evangelo di Matteo fu scritto in Aramaico ma il testo non
ci è pervenuto (molti dubitano che sia mai esistito), gli altri in
greco, lingua comune nella parte orientale dell'Impero Romano. Ciascuno
dei Vangeli ha proprie peculiarità,presenta elementi non presenti in
altri, talvolta vi è discordanze nei particolari ma nel complesso la
vicenda e l'insegnamento sono gli stessi. Il racconto appare disposto in
parte secondo un ordine cronologico,( i fatti) in parte secondo un
ordine logico (per quanto riguarda la predicazione di Gesù) Vi sono
riferimenti a personaggi storici che ci rimandano alle date ma manca
propriamente una cronologia esplicita. Non viene indicata l'anno nè
della nascita nè della morte di Gesù:per le date solo in Luca vi è il
riferimento al 15° anno dell'impero Tiberio corrispondente al 27 d.C.
ATTI DEGLI APOSTOLI: è la narrazione semplice e chiara, disposta in
ordine cronologico delle vicende degli apostoli e poi in particolare di
Paolo scritta da Luca che a un certo punto della vicenda racconta in
prima persona.La narrazione si interrompe intono al 62 d.C. ,comunque
prima della persecuzione di Nerone (64 d.C.) che non viene citata .Anche
se in questa opera non si parla della vita di Gesù essa è importante per
il nostro assunto perchè comunque la esistenza fisica di Gesù è
presupposta chiaramente e quindi l'opera costituisce una fonte storica
della sua esistenza
EPISTOLE: lettera scritte da vari apostoli, in maggioranza da Paolo.
Come nel caso precedente esse presuppongono la esistenza fisica di Gesù
e pertanto possono considerarsi fonti
VANGELI APOCRIFI vi fu un proliferare di un gran numero di narrazioni su
Gesù, che pero la chiesa non riconobbe per veritieri e furono detti
Vangeli Apocrifi e che ci sono in buona parte pervenuti. Essi sono
immediatamente distinguibili dai Vangeli canonici per stile e contenuti:
sono sovrabbondanti, fantasiosi, ricchi di particolari, di riferimenti
suggestivi. Non viene riconosciuto ad essi alcun valore storico ma pure
possono essere interessanti per la nostra ricerca
RISCONTRI ARCHEOLOGICI Frammento
Rynalds:nel 1935 l'inglese Roberts pubblicò un papiro trovato in Egitto
e databile con certezza al 125 d. C. In esso è contenuto un breve
frammento del Vangelo secondo Giovanni. Se si considera che la zona era
abbastanza remota e che i tempi antichi di trascrizione e trasporto
erano sempre piuttosto lenti chiaramente emerge una conferma alla
datazione tradizionale.
Frammento di
Qumran Come è noto in questa località furono trovate per caso, nel 1947
una serie di anfore contenenti rotoli di papiri appartenuti a una
comunità ebraica prima della distruzione di Gerusalemme del 70 d. C In
uno di tali frammenti, uno dei pochi in greco, vengono identificati
alcune versetti del Vangelo di Marco. Questi ritrovamenti quindi
confermano le date suggerite dai testi stessi anche se, dobbiamo notare
che riconoscimenti di tale natura non possono essere considerati del
tutto sicuri
LA
CORNICE storica e geografica descritta negli scritti è generalmente
considerato l'elemento più importante per sostenere la storicità dei
testi stessi. Infatti una caratteristica peculiare delle narrazione
leggendaria è che tempi , luoghi, personaggi assumono aspetti
irreali. Ma nelle narrazione evangeliche e negli Atti vengono descritte
minutamente, o meglio presupposte, località, fatti, personaggi, usanze
tutte riconosciute in tempi moderni storicamente esatte . Per ogni
località si indica esattamente la posizione,il percorso per arrivarci,se
si sale o se si scende. I personaggi storici sono tutti perfettamente
riconoscibili: Pilato, Erode il Grande ,Erode Antipa, Caifa si
comportano come noi ci aspetteremmo che si comportassero. Vengono
ricordate i tempi , come era d'uso, indicando i nomi dei magistrati.
Qualche esempio: Il governatore romano (che in genere risiede a
Cesarea) si trova con l'esercito a Gerusalemme per la Pasqua. Il luogo
lastricato dove Gesù incontra Pilato è stato ritrovato esattamente al
posto dove viene presentato. quando Gesù prende una moneta su cui vi sia
la figura di Cesare non prende una moneta qualsiasi ma proprio un
denario, perchè l'unica moneta circolante in Palestina con immagini era
proprio solo il denario.
Gli Atti
descrivono tanto bene il viaggio per mare di Paolo che qualcuno dice
che sono anche un trattato di navigazione degli antichi. Vi ci si
afferma che che i magistrati che presiedono ai giochi ad Efeso vengono
vengono denominati asiarchi, che sotto il procuratore Felice il tribuno
della coorte di Gerusalemme si chiamava Claudio Lisa : sono stati
l'unica fonte di queste notizie per duemila anni fino a che scavi
moderni le hanno confermate
E' fuori
di ogni dubbio che chi scrive conosce perfettamente per esperienza
diretta e personale il mondo che descrive : l'ipotesi mitica appare
assolutamente insostenibile da questo punto di vista.
IL GENERE
LETTERARIO Ogni opera ha sempre un suo carattere letterario che ci
aiuta anche a decifrarne il senso: il genere degli scritti del Nuovo
Testamento è quello della leggenda? La leggenda è sovrabbondante, ricca
di particolari, disegna i personaggi a tinte forti,esalta i personaggi
come modelli perfetti..
Nella Canzone di Orlando Carlo non è solo un giovane re (tale era al
tempo di Roncisvalle) ma diventa gia un imperatore che ha piu di cento
anni. i pochi montanari Baschi diventano un esercito sterminato di
duecentomila saraceni, la modesta retroguardia dei Franchi diventa il
fiore dell'esercito ,i paladini sono modelli perfetti di cavalieri senza
paura e senza macchia. Caratteri leggendari si trovano chiaramente nel
Vangeli apocrifi che per questo motivo sono chiaramente riconoscibili.
Ma i testi dei Vangeli( e ancora più gli Atti) non hanno nessuno dei
caratteri della leggenda. Gia il fatto che essi sono ben quattro e non
uno solo esclude che siano una redazione di scritti vaganti : abbiamo
una sola Iliade scritta,una sola Odissea: chi si incarica di scrivere
dei racconti che sono in circolazione li mette in ordine, ne dà una sola
redazione. Gli evangeli poi si contraddicono continuamente nei
particolari anche se presentano in sostanza gli stessi eventi. Una
redazione posteriore o anche un rimaneggiamento posteriore avrebbe
certamente limato le discordanze Invece ogni Vangelo riporta fatti non
riportati dagli altri; due trattano solo della predicazione,due parlano
anche della nascita ,le genealogie non corrispondono,le circostanze
degli avvenimenti sono sempre un po diverse.Si provi a chiedere a più
persone di raccontare gli stessi episodi: troverete sempre delle
discordanze e si pensi che nel nostro caso sono passati decenni fra
gli avvenimenti e la relazione scritta .I personaggi e lo stesso Cristo
non sono modelli astratti: non solo Pietro rinnega tre volte il suo
Maestro ma lo stesso Cristo chiede che gli si allontani il calice amaro
Si noti poi che ogni Vangelo corrisponde a una personalità diverse:
Matteo che si rivolge agli Ebrei si affanna a trovare le profezie per
ogni fatto; Marco è piu popolare, meno controllato, abbonda in
particolari non necessari . Luca invece è uomo colto, scrive con stile
secondo i canoni del tempo, premette anche una breve proemio con una
dedica a uno sconosciuto" Teofilo", Giovanni invece mostra un interesse
di inquadramento filosofico assente negli altri,
Tutto ciò
porta a ritenere che i Vangeli appartengano al genere delle "memorie"
proprie o raccolte da altri: possono essere imperfette, possono anche
aver interpretati i fatti in modo errato, possono aver accolto elementi
non provati ma certamente parlano di fatti concreti, reali: la leggenda
,il racconto inventato ha caratteri del tutto diversi
Le fonti non cristiane
GIUSEPPE FLAVIO: ebreo passato ai Romani durante la repressione della
rivolta giudaica scrisse due opere monumentali intono alla fine del
primo secolo "antichita giudaiche" e "Guerra Giudaica" in aramaico
(testo non pervenuto) ma tradotte subito in greco: nella prima di queste
opere appare un passo che parla direttamente di Gesù e altri due che gli
fanno riferimento indiretto : su questi passi vi è una contestazione che
esamineremo ampiamente in seguito.
CITAZIONE SUI CRISTIANI: le più antiche notizie pervenuteci di non
cristiani sui cristiani (non su Cristo direttamente) risalgono al
110-120 d.C. : sono di Plinio e Svetonio ( riferentesi all'età di
Claudio), e soprattutto Tacito riferentesi alla persecuzione di Nerone
del 64 d.C
SVETONIO:
..
[l'imperatore Claudio] scacciò da Roma i Giudei che,
istigati da Cristo, erano continuamente in lotta..." (Claudius
XXV, 4); |
Dal brano possiamo ricavare
che i Cristiani prendono il nome da Cristo, che essi erano gia numerosi
e mal visti ai tempi di Claudio e che vengono considerati Giudei
PLINIO:
..erano
soliti riunirsi alle prime luci dell'alba, ed innalzare un
canto a Cristo, come se fosse un dio..." (Epistolae, 96). |
Pure in questo caso i
cristiani vengono fatti risalire a Cristo, adorato come un Dio.
TACITO:
Per
tagliar corto alle pubbliche voci, Nerone accusò di essere
colpevoli, e sottopose a raffinatissime pene, coloro che il
popolo chiamava Cristiani e che erano odiati per i loro
crimini. Quel nome veniva da Cristo, che sotto il regno di
Tiberio era stato condannato al supplizio per ordine del
procuratore Ponzio Pilato. Momentaneamente sopita, questa
malefica superstizione proruppe di nuovo non solo in Giudea,
luogo d'origine di quel flagello, ma anche in Roma dove
tutto ciò che è vergognoso e abominevole viene a confluire e
attecchisce. Per primi furono arrestati coloro che facevano
aperta confessione di tale credenza. Poi, su denuncia di
questi, ne fu arrestata una gran moltitudine non tanto
perché accusati di aver provocato l'incendio, ma perché
erano pieni d'odio contro il genere umano..." (Annales
XV, 44) |
Si
documenta la prima persecuzione dei cristiani ai tempi di Nerone. Viene
fatta risalire la setta a Cristo e si fa anche preciso riferimento alla
condanna a morte per ordine di Ponzio Pilato.
CONFERMA DEL
SILENZIO: in tutte e tre i casi il riferimento a Cristo è chiaro e
inequivocabile, nel terzo caso si accenna anche a Ponzio Pilato.
Chiaramente ciascuno degli autori è assolutamente contrario ai
cristiani,odiatori del genere umano. A quei tempi se Cristo non fosse
veramente esistito ,non sarebbe stato certo difficile dimostrarlo. Ma
nessuno dei tre mostra il minimo dubbio. D'altronde fino a Costantino
piovvero sui Cristiani le accuse più gravi e infamanti e più
inverosimili, le persecuzioni più feroci ma nessuno mise mai
minimamente in dubbio l'esistenza fisica di Cristo
A noi pare
che Il silenzio su questo punto degli antichi può essere considerato la
conferma più sicura della effettiva realtà storica di Cristo, più che il
contestato passo di Giuseppe, più che gli scritti cristiani
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Per tutto
quanto abbiamo qui esposto a noi sembra che la ipotesi mitica secondo
la quale Gesù non è mai esistito non possa considerarsi fondata
storicamente.
Restano allora due ipotesi
-
Ipotesi
religiosa: veramente Gesù è il Cristo o comunque il Gesù della
fede
-
Ipotesi
critica: fu solo un uomo che venne creduto il Cristo o per dolo o in
buona fede o verosimilmente per l'uno o per l'altra insieme
La scelta fra
le due ipotesi però NON E' un problema storico ma è un problema
filosofico. Nella ipotesi cosi detta critica vengono letti i Vangeli
con la premessa che il soprannaturale non esiste e pertanto tutto ciò
che è segno del divino (i miracoli e soprattutto la Resurrezione) viene
considerato per principio impossibile e pertanto leggendario: si tratta
di una posizione filosofica pienamente legittima ma NON E' una
principio di critica storica. D'altra parte non abbiamo altre fonti se
non quelle cristiane: se consideriamo queste inattendibili non si vede
su quali basi si possa costruire una ipotesi storica. E infatti
esaminiamo le cosi dette ipotesi critiche su Gesù : alcune paiono
suggestive (abbiamo un Gesù rivoluzionario, esseno, ellenizzante ) e
altre del tutto inconsistenti (abbiamo perfino un Gesù non ebreo ma
figlio di un soldato romano "ariano" di passaggio ,a causa del mistero
della nascita ) ma tutte prive di fondamento storico. Le tante "storie
della vita di Gesù " da quella fondamentale di Renan possono essere
considerate opere di fantasia, letterarie, filosofiche tutto quello che
si vuole ma NON OPERE STORICHE
A questo
punto perchè non pensare che Gesù era un extraterrestre? Si
spiegherebbero cosi i suoi miracoli come effetti di una scienza
progredita , il suo insegnamento come espressione di una civiltà
superiore: si potrebbe scrivere un bel romanzo di fantascienza. Un
romanzo appunto non una OPERA STORICA.
Non tutto
il possibile è anche vero: non tutto il vero è conosciuto da noi. Noi
diciamo che un fatto è vero nella misura in cui conosciamo elementi per
affermare che è vero.
La storia riguarda il vero che possiamo conoscere : che Gesù sia stato
un extraterrestre , un rivoluzionario sconfitto,un ariano è possibile ma
non vi sono elementi per affermarlo e quindi non è ipotesi storica.
Che Gesù non sia mai esistito è una ipotesi storica (anche se non la
condividiamo) perchè se ci convinciamo che manchino le fonti per
affermare la sua esistenza dobbiamo concludere che "storicamente" non è
esistito. Se pensiamo che è esistito ma che le fonti non sono
attendibili nulla possiamo dire di STORICAMENTE FONDATO di lui, potremmo
allora trattare storicamente del Cristianesimo ( ne abbiamo di fonti),
non di Cristo.
Per
ulteriori dettagli vedi:
http://www.giovannidesio.it/esistenza%20di%20gesu/gesu.htm
vedi anche:
GESÙ ED I CRISTIANI (Visti da tre storici della
Sua epoca)
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