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Problemi e società

Referendum su minareti

Giovanni De Sio

Lunedi,14 dicembre 2009
Il referendum tenutosi in Svizzera sulla costruzione di nuovi minareti aveva una portata ben limitata: semplicemente mirava alla preservazione del paesaggio tradizionale, non riguardava per niente le moschee, gli istituti religiosi, le scuole o altro contenzioso. I minareti non vanno confusi con le mosche: sono torri sottili e molto alte dalle quali l’iman chiama alla preghiera con il tradizionale grido “la ilaha illa 'llah, Muhammadun-Rasulullah ( Non c’è altro Dio che Dio e Maometto è il suo messaggero). Una funzione e un significato del tutto analoga a quella dei campanili e come i campanili segnano il paesaggio perche sono le strutture più visibili da lontano ed assumono un valore emblematico importantissimo.
Tuttavia la approvazione del referendum ha assunto un significato che va molto al di la del fatto paesaggistico. Innanzi tutto, dato l’atteggiamento negativo sia delle chiese che dei maggiori partiti, si pensava che non fosse approvato. Soprattutto poi da sondaggi svolti un po in tutta Europa si è scoperto che simili referendum, se fossero proposti nelle altre nazioni sarebbero approvati e con grandi maggioranze.
Il mondo arabo islamico ha visto in questo un affronto all’Islam , una discriminazione religiosa, ha minacciato addirittura conseguenze economiche ( boicottaggio delle banche elvetiche ): molti poi hanno affermato che in questo modo si incoraggia il fondamentalismo, quasi che si provocasse il terrorismo. In realtà non si tratta, però, di un problema religioso: non si mette in dubbio la libertà religiosa degli islamici e le chiese cristiane, in quanto tali, non si sono pronunciate negativamente. Il problema invece è un altro ed è certamente reale.
La religione islamica è estremamente pervasive e prescrive in modo minuzioso e completa i comportamenti sociali: per rispettare le prescrizione occorre allora una società specificatamente organizzata per esse. Quelli che per noi sono semplici usi e leggi che possono essere facilmente cambiate secondo i tempi e le circostanze diventano nell’islam precetti religiosi rivelati direttamente da Dio ai quali è dovuta assoluta obbedienza in qualunque tempo e in qualunque luogo
Occorre allora pregare 5 volte la giorno, che non si mangi nel ramadan, che non si possano mangiare determinati cibi, che si debba macellare in un certo modo: e poi a livello più elevato che le donne portino il velo, che ereditino la meta dei maschi, che sia possibile la poligamia, che l’adulterio venga punito con la lapidazione e cosi via. In realtà quindi la liberta religiosa invocata finisce con l’imporre un modello di società del tutto diverso e conflittuale con quella cristiana (o di derivazione cristiana anche quando rinuncia al cristianesimo) Nasce quindi un conflitto culturale di cui il più evidente esempio è quello sulla posizione e ruolo della donna nella società e nella famiglia
L’islam più integralista chiede quindi per se una serie di eccezioni, riserve, particolarità che alla fine si risolvono in una creazione di una società a parte, separata dagli altri . se non addirittura ipotizza una conquista della società occidentale.
A questa pretesa di separazione reagisce pero la cultura occidentale che non ha nessuna intenzione di islamizzarsi ne permettere che nella propria terra nasca una società separata e fondamentale antagonista e anzi nemica.
In Olanda, terra la più tollerante in fatto di religione, ci si è trovati improvvisamente, con l’assassinio del regista Theo van Gogh, di fronte a una società separata nemica e violenta. La percezione di una tale pericolo si sta manifestando anche in tutta Europa Se i simboli sono importanti allora non si vuole che il proprio paesaggio sia caratterizzato non più dai campanili ma dai minareti: è un fatto comprensibile.
Resta pero sempre grave il problema della integrazione della minoranza islamica la cui strada appare sempre più problematica ma alla quale bisogna trovare pure trovare una soluzione
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