La recita della vita
Giovanni De Sio
Lunedi, 23 novembre 2009
Ricordo un giorno, lontano, quando ero un ragazzino, lessi un semplice
brano scolastico che mi fece però, una immensa impressione: un nonno
raccontava a un nipotino quando egli stesso era stato un nipotino
Nulla di eccezionale,si intende: ma mi fece riflettere a lungo : io ero
un ragazzino e sarei diventato un giovane, un uomo, un padre poi un
nonno e poi sarei andato al cimitero come quel nonno che non avevo
conosciuto e di cui mi avevano tanto parlato, come tutti quelli che mi
avevano preceduto nella vita Era la prima volta che mi rendevo conto
che il mondo non era stato sempre uguale che i nonni non erano stati
sempre nonni ma incredibilmente era stati anche bambini. Ovviamente lo
sapevo già : ma ora lo realizzavo, lo vedevo,leggendo quelle poche
righe Mi rendevo conto del passaggio delle generazioni attraverso lo
scorrere sempre uguale del tempo, che ogni cosa muta, che nulla
permane, che qualsiasi cosa per quanto possa sembrare lunga, alla fine
finisce sempre Poi con il passare del tempo mi sono reso conto che in
fondo la vita è sempre la stessa, che ripete sempre gli stessi
accadimenti come se fosse una commedia che viene sempre ripetuta su
tutti gli infiniti teatri del mondo, da infiniti attori e in ognuno
degli infiniti momenti c'è chi e' alla prima scena e chi e' all'ultima
e chi alle infinite scene in mezzo
Certo gli avvenimenti sono sempre diversi ma nella sostanza vi sono
sempre le stesse parti fondamentali
Vi sono i bambini i genitori e i nonni, i mariti e le mogli e i
fratelli, gl insegnanti e gli scolari, quelli che lavorano,quelli che
governano, i poveri e ricchi, i sani e gli ammalati, quelli che vincono
e quelli che perdono al gran gioco della vita
In realtà noi non possiamo cambiare la commedia:quello che ci resta e'
recitare bene, nel senso di fare bene, la nostra parte: agire come e'
giusto bello e onorevole agire in modo che quando sarà il momento in
cui il grande Regista dell'infinto tutto ci farà uscire di scena si
potrà dire che abbiamo recitato bene la parte che ci ha assegnato o
meglio abbiamo fatto ogni sforzo era in nostra possibilità per recitare
bene e quindi siamo degni della sua Infinita Misericordia.
Per critiche e commenti:giovannidesio@libero.it
Per approfondimenti : www.giovannidesio.it
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