Necessità dei valori
Giovanni De Sio
Lunedi, 22 giugno 2009
Sulla scia del lassismo morale ormai molto diffuso, spesso circola
anche la teoria giustificatrice che non bisognerebbe giudicare i fatti
della vita in base a dei valori prefissati, che insomma i fatti della
vita vanno accettati e non giudicati: qualcuno addirittura si spinge
fino a citare l’evangelico precetto del” non giudicare”
Ma è veramente possibile prescindere dai valori nella vita di tutti i
giorni?
Possiamo cominciare con il notare un fatto: tutti gli uomini sempre
comunque hanno dei valori, dei disvalori, pensano che alcune cose si
possono fare o non fare ,altre si "debbono" fare, altre “non si
debbono" fare. L'impressione che si neghino i valori dipende solo dal
fatto che si negano quelli tradizionali o quelli più comuni: in realtà
se ne propongono altri. Anche chi nega che debbano esserci dei valori
in effetti propone dei propri valori quali una irrelativa libertà
personale, il diritto di ciascuno di comportarsi come meglio crede, e.
soprattutto i cosi detti “valori vitali” cioè la teoria secondo la
quale i valori sarebbero solo quelli suggeriti dall’istinto In realtà
nel mondo non si può operare senza riferirsi a dei valori
Va distinto. Infatti. il giudizio di fatto da quello di valore: nel
giudizio di fatto,tipico della scienza, si giudica se un certa idea, o
opinione corrisponda o meno alla realtà: ad esempio: corrisponde o meno
alla realtà che la velocità della luce non può superare i 300.000
chilometri al secondo? Oppure : tizio ha rubato o meno?
Nei giudizi di valore invece noi confrontiamo una azione umana a un
certo valore: poichè pensiamo che rubare sia male allora concludiamo
che tizio che ha rubato ha agito male. Se noi non avessimo dei valori
allora tutte le azioni umane sarebbero equivalenti: colui che aiuta i
poveri sarebbe sullo stesso piano di chi sfrutta le altrui miserie, non
avrebbe senso condannare il pedofila , l’assassino. il ladro
In linea puramente teorica un simile atteggiamento potrebbe essere pure
possibile: ma in concreto non solo nessuna società potrebbe
sopravvivere ma anche nessuno individuo potrebbe attenervisi veramente
Infatti gli animali sono guidati in modo necessario dall’istinto ma
l’uomo che è mosso dalla ragione deve necessariamente fare delle scelte
fra gli infiniti atteggiamenti ed azioni teoricamente possibili: tali
scelte sono guidate dai valori cioè da principi che egli stesso elabora
Senza i valori non sarebbe possibile fare scelte e quindi nemmeno vivere
Per quanto riguarda l’evangelico “ non giudicare” esso non significa
certo che il bene e il male non siano distinti e distinguibili. E’
invece l’invito a lasciare a Dio solo il giudizio sugli uomini perché
solo Dio conosce il cuore di ogni uomo, le sue vere motivazioni. L’uomo
non deve cioè prendere il posto di Dio ma aiutare il suo prossimo a
prescindere da un suo personale giudizio sulla sua condotta che
potrebbe anche essere fallace
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