La vera natura umana
Giovanni De Sio
Domenica, 15 marzo 2009
Nella mentalità moderna è abbastanza diffusa l’idea che esista una
”vera” natura umana che sarebbe formata essenzialmente dagli istinti e
che essa sarebbe oppressa e nascosta dalle “convenzioni” della società.
Ma sarebbe essa la nostra vera natura e quindi l’idea che, per essere
autentici, per essere noi stessi dobbiamo semplicemente seguire le
nostre pulsioni librandoci di tutti i legami etici definiti,
all’occorrenza, “convenzioni sociali”
A volte nasce una specie di mistica dell’autenticità cosi concepita: si
parla di coraggio di recidere i legami familiari, di una specie di
obbligo di seguire i nostri istinti, di essere sinceri con se stessi e
con gli altri, di lotta all’ipocrisia della società.
Prescindiamo dal fatto evidente che una società nella quale ciascuno
facesse quello che le pulsioni del momento gli suggeriscono
necessariamente si disintegrerebbe: ogni società crea sempre delle
regole, anzi, per essere più precisi, sono le regole che creano la
società Esaminiamo invece il concetto che sta alla base di tale
concezione: la contrapposizione di natura istintuale rispetto alle
regole etiche.
Il concetto in realtà è soprattutto una banalizzazione dell’indirizzo
psicanalitico che sia pure ormai quasi del tutto tramontato nell’ambito
della scienza, tuttavia permane ancora ampiamente nella mentalità
diffusa nella gente.
Si ipotizza quindi un contrasto fra natura e società, fra pulsione e e
razionalità, fra istinto e morale nel quale i primi sarebbero autentici
e i secondi invece imposizioni esterne Ma un tale concetto non ha
fondamento nè fattuale nè logico.
Esaminiamo prima se nei fatti esiste la natura istintuale di per se
Gli animali seguono infallibilmente il loro istinto Se guardiamo per
esempio l’allevamento della prole vediamo che ciascuna specie segue le
regole dettate dal suo specifico istinto: in genere è la femmina che
sene occupa, a volte il maschio se ne disinteressa, a volte collabora,
raramente è il maschio che li alleva (il cavalluccio marino), a volte
poi nessuno dei genitori se ne occupa: in ogni caso ogni specie ha la
sua regola precisa dettata dall’istinto
Ma se ci riferiamo all’uomo quale sarebbe la regola istintuale? In
effetti non esiste ma è la società che precisa i ruoli che ad essi
assegnati. Che senso avrebbe dire che un genitore nell’allevare i
propri figli dovrebbe seguire il proprio istinto se esso in effetti non
gli da alcun contenuto concreto ma solo al massimo la spinta a farlo A
dare le regole dell’allevamento ed educazione della prole è la società,
che fissa ruoli, che da i concetti pedagogici, che fornisce gli ideali
a cui ispirarsi, che costruisce le strutture adatte.
Non esiste una educazione di figli secondo natura, non avrebbe senso ma
sempre e comunque esiste una educazione relativa a un certo contesto
culturale nella stessa misura in cui non esiste una famiglia secondo
natura istintuale (e quale sarebbe?) ma sempre e sola famiglie in un
contesto culturale determinato
Dal punto di vista dei fatti la natura di realizza nelle regole della
società e quindi non avrebbe senso contrapporre l’una alle altre
Dal punto di vista logico possiamo pensare che l’uomo si senta diviso
fra le spinte istintuale, quelle che comunemente venivano definite
“passioni” e le leggi etiche o, potremmo dire, la razionalità
Per quale strana ragione dovremmo pensare che la “vera” natura umana
sarebbe costituita dalle cieche spinte istintuali e non dalle leggi
etiche e razionali ?
Ciascuno di noi a un certo punto avrà sentito la voglia matta di
rompere la testa al vicino invadente, al capo ufficio arrogante ma la
ragionevolezza, il senso del limite, in senso ampio, l’etica glielo
impedisce.
Dovremmo forse dire che passare alle vie di fatto sarebbe manifestare
la propria natura? Ma non è certamente più giusto dire che invece
trattenersi entro i limiti è seguire la propria natura umana?
La natura umana infatti non è quella che ci accomuna agli animali
perché gli animali seguono ciecamente i propri istinti: la natura umana
invece in assenza di istinti ciechi, consiste proprio nel seguire la
ragione e l’etica
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