Il nostro tempo
Giovanni De Sio
Domenica,15 febbraio 2009
Due mila anni fa c'era chi diceva "o tempora, o mores ! "( che tempi
che costumi !) e semprem in ogni tempo, sia prima che dopo, dai romani
fino ai nostri giorni c'è chi si lamenta della decadenza dei tempi : ma
se i tempi peggiorassero sempre ormai il mondo sarebbe orami finito da
un bel pò.
L'impressione della decadenza nasce dal fatto che cambiano i valori e i
punti di riferimento: allora chi si e' formata in una certa epoca
continua a giudicare il mondo con quei valori e riferimenti che ormai
sono invece irrimediabilmente passati.
C'è chi rimpiange il solidarismo dei paesetti a ringhiera e chi le
barricate del 68: ma sono cose passate, che ci piaccia o meno.
Ma anche se in forme diverse il male come il bene sono presenti in
tutti i tempi e in tutti i luoghi perche gli uomini sono peggiori assai
ma anche migliori assai di quanto sembri: in tutti c’è sempre la
scintilla del divino ma anche la tentazione del male e cosi anche nel
nostro tempo
Il nostro tempo non è” il male” come non è nemmeno “il bene”: c'e'
tanto egoismo ma anche un esercito del volontariato, c'è chi pretende
solo il diploma ma anche tanti giovani veramente preparati,c'e' chi
vuole solo lo stipendio ma anche un fiume di gente che lavora sodo e
non tutte le famiglie sono allo sfascio, vi sono sempre madri eroiche (
e tante) e padri solleciti-
Vi è il bene e il male, come sempre.
Pero se guardiamo alle democrazie occidentali dobbiamo riconoscere che
in nessuna altra epoca della storia, in nessuna altra parte del mondo
vi è stata tanta prosperità, tanta liberta, tanto pluralismo, tanta
istruzione, mai la condizione della donna e' stata cosi umana
Non siamo alla fine della nostra civiltà , niente affatto: ma ci sono
di problemi e gravi: ma siamo usciti da situazioni più gravi
E tutto questo vale anche e soprattutto per i fatti religiosi
E’ vero che nel passato tutti si professavano cristiani e credenti: ma
quanti in effetti fra quelli che si professavano credenti lo erano poi
veramente?.Anche San Francesco fu considerato poco più che un folle (il
giullare di Dio, come egli stesso si autodefiniva ) in un secolo che
noi consideriamo uno dei più religiosi .
Attualmente coloro si professano cristiani che frequentano regolarmente
le funzioni sono solo una minoranza : ma chi è in grado di dire se
nelle moltitudini che affollavano un tempo le chiese quanti fossero
effettivamente credenti e devoti quanti erano quelli che ci andavano
perche era un dovere sociale, quante le donne che cosi volevano
mostrare di essere caste, quanti i giovani per incontrare i possibili
innamorati.
Noi non lo sappiamo: forse potremmo ipotizzare che la percentuale dei
sinceri credenti fosse più o meno quello del nostro tempo : altrimenti
come spiegare il male l’ingiustizia, l’egoismo che nel passato era
diffuso non certo meno di ora.
Nel nostro tempo come in tutti i tempi il bene e il male sono
inestricabilmente mescolati perché essi dipendono essenzialmente dalle
scelte etiche che fanno gli uomini: e gli uomini sono sempre liberi
eticamente, in tutti i tempi
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