Puerilismo giovanile Giovanni De Sio Domenica, 4 gennaio 2009…………………Nella nostra società, a partire particolarmente dal 68, si è diffuso il puerilismo giovanile, l’idea cioè che siano i giovani a essere i depositari della verità e del bene In ogni società sono esistiti i movimenti giovanili nei partiti , nelle chiese e in tutti i gruppi sociali. Ma essi erano considerati dei vivai da cui in seguito sarebbero stati attinti i componenti delle classi dirigenti che erano sempre persone mature, se non propriamente anziane. La struttura fondamentale di ogni società e che i giovani imparano e si preparano e fra essi, quelli che hanno dato buona prova, in seguito, potranno aspirare ad occupare posti direttivi. Non è che un ufficiale appena nominato guidi un esercito o un prete appena ordinato diventa vescovo: esiste una carriera, più o meno lunga, e solo alla fine di essa è possibile raggiungere i posti più elevati. Il '68 invece è essenzialmente un movimento giovanile che si pone in contrasto radicale e drammatico con le generazioni mature: sostanzialmente il frutto dell’esperienza viene negato. Ai giovani è assegnato un compito di palingenesi universale, di guidare il mondo verso il radioso futuro, verso la Rivoluzione definitiva che tutto appianerà Il giovane, senza avere particolari conoscenze, può quindi discettare di crisi internazionali, di scelte economiche difficili, di società e di morale: tutto appare facile, evidente schematico : non occorrono gli esperti, carichi di studi e quindi di anni, che vanificherebbero l’essenza stessa dell’autonomia giovanile. Nei dibattiti in classe , nelle assemblee più o meno consentite, nelle manifestazioni più o meno spontanee , i giovani parlano di tutto: dal terrorismo all’economia , dal divorzio all’eutanasia senza aver acquisito su questi temi la benchè minima conoscenza. Vengono fuori quindi discorsi che non tengono conto dei fatti più elementari (che sono sconosciuti ), discorsi illogici, contradditori. essenzialmente superficiali, insulsi e essi vengono ricevuti e considerati come un prezioso contributo, come un fatto di libertà e democrazia. Il professore fa i suoi complimenti a tutti senza distinguere fra qualcuno che ha detto qualcosa di fondato e i tanti che hanno detto solo e semplicemente delle “sciocchezze”: sarebbe politicamente non corretto, bloccherebbe la creatività giovanile, sarebbe intervento censorio. Da questo nei nostri giovani nasce un pericoloso atteggiamento: invece di acquisire la coscienza della problematicità, della difficoltà, della complessità dei problemi, essi ritengono di avere la soluzione a tutto, chiara e irrefutabile e non si capacitano come i dirigenti degli stati, consigliati dai migliori esperti delle nazioni, non accettino la loro soluzione che è cosi ovvia: qualcosa non va , ci deve essere qualcosa di torbido , fiorisce la dietrologia più fantasiosa. Si forma così una pericolosa miscela di ignoranza e arroganza. di puerilismo semplicistico e pretesa di verità che è quanto di più lontano dalla democrazia si possa pensare. Certamente i giovani sono la ricchezza delle nazioni, la speranza del futuro: ma se si formano con questi modelli semplicisti le spearnze e il futuro paiono piuttosto oscuri Per fortuna bisogna constatare che non tutti i giovani sono affetti da puerilismo giovanile: ve ne sono tanti che invece seriamente si preparano al futuro apprendendo e studiando. Anche sono assolutamente necessarie le critiche alle scelte delle generazioni che lo hanno precedute ma conoscendole, approfondendone le motivazioni, le cause e gli effetti e non semplicisticamente dicendo che sono ormai obsolete e riproponendo modelli che nel passato si sono mostrati manifestamente inadeguati o magari disastrosi. Per critiche e commenti forum@giovannidesio.it Per approfondimenti: www.giovannidesio.it (§) |