Rubriche

Problemi e società

Genocidio culturale

Giovanni De Sio

Domenica, 20 luglio 2008----------------La grandiosa opera missionaria della Chiesa che si è dispiegata in tutti i continenti negli ultimi secoli ha portato alla conversione al cristianesimo della maggior parte dei popoli che vivevano ancora in culture cosi dette primitive ed ha avuto anche una discreta diffusione nell’ambito di popoli di antica civiltà, specie in ambito buddista. La conversione si è accompagnata inevitabile a una grandiosa opera di mutamento culturale in quanto nel momento in cui popoli di lontane culture abbracciavano la fede cristiana perdevano però contemporaneamente molti caratteri delle loro precedenti culture. Questo fatto è stato, in tempi recenti, da alcuni ambienti riguardato come una indebita ingerenza nella cultura di altri popoli una specie di “colonialismo culturale”: giungendo fino ad accusare la Chiesa e l’opera missionaria di “genocidio culturale”, come una sopraffazione della civiltà europea sulle altre culture La questione è meritevole di approfondimento Innanzi tutto andrebbe ben precisato che, in genere, sono stati e sono tuttora i missionari e a comprendere veramente le altre civiltà. L’opera missionaria esige infatti che le culture altrui siano realmente comprese: il missionario non studia, come l’antropologo, le culture altrui guardandole semplicemente dall’alto, oggettivamene come se fossero fenomeni naturali Il missionario se vuole operare deve calarsi al di dentro nelle culture,deve viverle profondamente se vuol aver la possibilità di predicare la fede in Cristo: quasi sempre i missionari sono gli unici stranieri a parlare veramente le lingue locali. Tuttavia è vero che essi operano dei profondi mutamenti nelle culture locali: possiamo dire che si tratta di un genocidio culturale? In effetti in tutte le culture, accanto a aspetti positivi e apprezzabili, ve ne sono molti che chiaramente appaiono contrari a principi naturali dell’uomo a quei i principi che sono comuni a tutti gli uomini, a qualunque razza e civiltà appartengano. In nome della autonomia cultuale debbono essere essi quindi rispettati ? Se ci poniamo da questo punto di vista allora i sacrifici umani delle civiltà precolombiane presso le quali costituivano una aspetto fondamentale della vita politica e religiosa sarebbero dovuti essere conservati dai missionari per non snaturare quelle civiltà, per non commettere “genocidio culturale”. Analogamente la infibulazione della ragazze, i matrimoni di poco più che bambine con uomini anziani, l’uso che le mogli debba salire sul rogo del marito morto (sati), le cure degli stregoni basati su danze e canti, infilare la testa del nemico ucciso in un palo davanti alla propria capanna, sono tutti fatti culturali: se noi li combattiamo, commettiamo genocidio culturale ? Forse si, pero dipende da che si intende. Se pensiamo che ogni popolo abbia una sola cultura originaria,che per sempre sia legata ad essa come a una natura irreformabile allora possiamo parlare anche di genocidio culturale Ma se comprendiamo che nessuna cultura è originaria di un popolo, che nessun popolo resta per sempre nella stessa cultura, che tutte le culture mutano, a volte lentamente, a volte tumultuosamente che comunque il confronto fra le culture è la regola della storia, allora forse possiamo dire che combattere sacrifici umani, infibulazioni, stregonerie possa chiamarsi propriamente progresso che è propriamente infatti il mutamento delle culture che non sono mai fisse e immutabili ma che tutte insieme mutano sempre continuamente D’altra parte se la Chiesa si oppone a certi aspetti delle culture non europee non per questo accetta in tutto e acriticamente quella europea: non si può certo dire che essa sia acquiescente alla cultura europea, ora come nel passato: nell’ambito di essa ha assunto spesso atteggiamenti critici e combattivi, ha affrontato scontri drammatici, spesso anche persecuzioni In effetti da sempre il cristianesimo è in lotta contro quegli aspetti che di tutte le culture europee o extraeuropee, evolute o primitive che sian,o in contrasto con la visione cristiana dell’uomo : e non ci pare che potrebbe essere altrimenti senza tradire la propria missione e la propria ragion d’essere. . -----------------------

Per critiche e commenti forum@giovannidesio.it ---------- Per approfondimenti: www.giovannidesio.it (§)