IL CASO MAGDI ALLAM Giovanni De Sio Lunedi,24 marzo 2008------------- Molte polemiche son insorte in occasione del battesimo di Magdi Allam avvenuto solennemente in Piazza San alla presenza del Santo Padre. Qualcuno ha gridato alla provocazione, qualcuno si è spinto fino a dire che il presente papa, in contrasto con il precedente, avrebbe cosi voluto dare un colpo al dialogo fra le religioni Si tratta di commenti assolutamente infondati che mostrano una profonda ignoranza del problema . Innanzi tutto non si vede come la Chiesa possa negare il battesimo a qualcuno che lo chiede: sarebbe la negazione del principio fondamentale dell’apostolato, del comandamento di Gesù: “ andate e ammaestrate tutte le genti” su cui ,sin dalle prime origini, si è fondato il Cristianesimo. I buoni rapporti con l'islam (o ogni altra religione) non significano e non DEBBONO significare che non si possa accettare dei convertiti da quella fede : anche l'islam accetta convertiti dal cristianesimo anzi fa anche una opera di proselitismo che naturalmente è del tutto lecita e non c’è nessun motivo perchè la Chiesa cattolica non possa fare altrettanto. Il problema poi assume una particolare rilevanza in ordine all’Islam: Secondo la shari'ah (legge islamica) ,come è noto, il mussulmano che passa ad altra fede è addirittura condannato a morte. Su questo principio si è basata molto del successo dell’Islam nei secoli passati . Nel VII secolo le armate islamiche infatti conquistarono un immenso impero dai confini dell’India fino a quelli della Francia tutto abitato da cristiani. Essi non pretesero la immediata conversione all’Islam dei cristiani, sarebbe stata una follia dal punto di vista politico. Distinsero pero i mussulmani facenti parte delle Umma (comunità islamica) dai Dimmy (protetti. cristiani e anche ebrei ) a cui era permesso, in cambio di una tassa, ( gihaz), di continuare a seguire la propria religione : ai primi veniva riconosciuta un ruolo dominante con il godimento della pienezza dei diritti civili mentre i secondi si trovavano in un situazione di subalternità, di semplice tolleranza e non avevano la pienezza dei diritti civili: si stabili inoltre il principio che un cristiano una volta convertito all’islam non potesse tornare alla sua precedente religione e si comminava quindi a chi abbandonasse la religione islamica la pena di morte. Queste leggi favorirono grandemente il progressivo diffondersi dell’islam e la riduzione dei numero dei cristiani: fino ai tempi moderni i cristiani sono stati presenti in medio oriente e solo negli ultimi anni, con l’esplodere del fenomeni del fondamentalismo islamico , un gran numero di cristiani sono stati costretti all’emigrazione. La legge della pena di morte a chi abbandona l’Islam è presente tuttora nel mondo islamico: qualche tempo fa, fece scalpore la condanna a morte di un afgano che si era convertito al cristianesimo, condanna poi non eseguite con un escamotage giuridico per le pressioni internazionali. Anche in Turchia si sono avuti vari assassini di sacerdoti cattolici. Ora bisogna ribadire chiaramente che in Occidente è perfettamente legittimo che la Chiesa accetti e anche faccia opera di proselitismo fra i mussulmani e dovrebbe essere rivendicato tale diritto anche nei paesi mussulmani Anche a prescindere dal punto di vista religioso deve essere chiaro a tutti che nella repubblica italiana vi è libertà di religione, che tutti possono abbandonare o abbracciare qualunque fede: non possiamo e non DOBBIAMO accettare l'idea che i mussulmani residenti in Italia siano privati della prima e della madre di tutte le libertà : quella religiosa. Se la solennità e la pubblicità del caso di Magdi Allam ha posto in luce questo principio questo fatto deve essere visto in modo positivo, non solo dal punto di vista religioso, ma anche da quello politico sociale----------------------- Per critiche e commenti forum@giovannidesio.it ---------- Per approfondimenti: www.giovannidesio.it (§) |