Pubblicato su www.cattolici.net lunedi11/9/06 HOME
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EUTANASIA
di Giovanni De Sio Cesari
Il tema dell’eutanasia suscita sempre molto interesse e polemiche accese: certamente si tratta di tema importante nel quale noi ci troviamo in difficoltà anche perchè è un problema nuovo e non possiamo fare appello a una tradizione di secolare meditazione come per altri temi. L’efficacia della medicina è cosa recente: fino a qualche tempo fa le cure mediche erano grossolane e inefficaci e non si poneva proprio il problema che fossero “ eccessivamente” efficaci nel mantenere in vita chi ormai non può più vivere Non sempre, anche nell’ambito dei credenti, le posizioni della Chiesa sull'eutanasia sono adeguatamente comprese e condivise: per comprenderle forse è meglio partire dalla posizione contraria. Noi possiamo concepire la vita umana come un fenomeno naturale al pari di qualunque altro. Coerentemente possiamo allora pensare che è lecito intervenire anche con un programma di eugenetica. togliere cioè il male e l'infelicità in mezzo agli uomini sopprimendo ( in modo indolore) i difettosi, gli invalidi, i folli, gli sciocchi in modo che l'umanità possa essere felice con uomini sani belli e intelligenti: perchè far vivere chi per le sue debolezze fisiche o mentali sarà comunque un infelice e inutile per la società? perché non dovrebbe essere lecito togliere l'infelicità semplicemente eliminando gli infelici che non hanno speranza di diventare felici? Quale sarebbe il motivo ,a parte una lunga tradizione irrazionale . E una teoria antica e sempre innovata nei secoli che ha la sua coerenza e fra l'altro corrisponde all'operare della natura che seleziona implacabilmente i deboli. Il nazismo può rientrare in questa ideologia nella sua ricerca della razza eletta e perfetta: soppresse in particolare i folli incurabili nel 1938 : per questo le leggi olandesi sull’eutanasia sono state qualificate come naziste in quanto permettono la soppressione dei malati. In questo quadro l'eutanasia è perfettamente logica anzi doverosa. Possiamo invece concepire la vita umana come qualcosa di sacro e inviolabile: in questo caso non ci è lecito sopprimere i deboli e gli incapaci perchè anche essi hanno diritto alla vita, anzi è immorale anche il suicidio perchè la vita non ci appartiene Pertanto l'eutanasia che comunque è la soppressione di una vita umana non è lecita Naturalmente la Chiesa adotta la seconda concezione della vita perchè ritiene che l'uomo abbia un'anima immortale. La vita umana quindi non può essere soppressa e l'eutanasia in linea di principio esclusa. Quindi non si tratta propriamente di un divieto religioso che si ricava dalle Scritture ma della conseguenza della visione dell' uomo come dotato di valore in se e quindi il divieto è di natura morale e come tale obbligatorio per tutti anche per i non credenti. Rimane pero il problema dell'accanimento terapeutico che , a mio avviso, diventa poi la chiave di tutto Il problema sta infatti nella difficoltà nel distinguere nella pratica terapeutica (o nell’assenza di essa) quando effettivamente si agisce per sopprimere una vita e quando solo per procrastinare semplicemente la morte. In realtà essendo la morte una evento comunque inevitabile ogni cura medica non fa semplicemente che rimandarla Ma la distinzione fra accanimento terapeutico ed eutanasia è altro problema
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