Pubblicato su www.cattolici.net lunedi 17/7/06 HOME
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COPPIA APERTA di Giovanni De Sio Cesari
Negli anni settanta nel colmo della confusione legata a i miti del 68 ebbe una certa diffusione l’idea della coppia aperta Le realizzazioni pero furono cosi fallimentari che l’idea andò poi ad esser accantonata non tanto pero che non riappaia qui e la anche nei nostri tempi . Si tratta comunque di un fenomeno marginale relegato in ambienti ristrettissimi ma comunque è pure interessante da esaminare L’idea di partenza è che l’amore deve essere spontaneo e naturale; esso pertanto non può essere ingabbiato in una istituto come il matrimonio. Esso è come una forza naturale che non può tenere conto di regole sociali, morali e religiose. Pertanto ciascuno deve essere libero di poter praticare l’amor con chiunque sente di volerlo fare Conseguentemente la coppia, quando c’è, deve essere “aperta”. Si può stare insieme per motivi pratici ed economici, di mutua assistenza, anche per avere figli ma questo non significa che poi ognuno dei due coniugi non possa avere relazioni con chi crede. Si arrivava perfino a ipotizzare una specie di dovere di seguire le proprie inclinazione considerando ipocrita un comportamento di fedeltà coniugale che non secondasse i propri desideri. Il realtà il ragionamento aveva una certa coerenza. L’errore naturalmente è nelle premesse L’amore viene confuso con un puro desiderio immediato di soddisfazione sessuale. Non possiamo dire che si tratti di un comportamento puramente animale in quanto questi nei loro accoppiamenti seguono regole ben precise che la natura prescrive loro. L’idea della coppia aperta prima ancora di essere contraria alle leggi morali civili o religiose è semplicemente contraria alla natura umana. Tutte le civiltà sempre e comunque prescrivono infatti delle regole anche se possono essere notevolmente diverse dalle nostre e in nessuna società mai è stato ammesso che chiunque possa accoppiarsi con chiunque L’amore umano di per se è connotato dalla stabilità e dalla fedeltà. Fa parte del comportamento naturale perchè l’amore è finalizzato sul piano naturale a perpetuare la vita umana e quindi presuppone una coppia stabile e fedele che possa non solo generare ma allevare ed educare la prole opera che in pratica impegna la maggior parte della vita attiva. Solo un disconoscimento della natura e una confusione della ragionevolezza può fare pensare che l’amore sia semplicemente la soddisfazione dei desideri immediati Pensare poi che esista quasi un dovere di seguire i propri istinti immediati è una idea del tutto assurda: con questo criterio allora noi avremmo il dovere di uccidere il vicino che ci è antipatico, lasciare il lavoro quando ce ne siamo annoiati, e perchè no di non occuparci dei nostri figli quando non ne abbiamo voglia . Ma a prescindere di conclusioni assurde come queste che ci porterebbe l’idea del “dovere” di seguire i nostri istinti immediati noi riteniamo che vi è anche specificatamente un errore proprio nella concezione dell’amore. Questo viene visto come un qualcosa di assoluto di irrelativo: non viene colto il suo nesso con la cultura sociale con le leggi civili e religiose ; è come se nascesse in un vuoto metafisico e in questo vuoto fiorirebbe e sfiorirebbe seconde misteriose leggi proprie con le quali nulla potrebbe interferire . In verità tutta una letteratura rosa, infiniti fotoromanzi e telenovole interminabili sembrano preparare il terreno psicologico per una idea del genere.
Anche se è vero che la famiglia si basa sulla scelta di amore dei genitori è anche pero vero che tale scelta una volta compiuta comporta poi che se ne accettino le conseguenze come avviene per atro per tutte le decisioni. Se mi arruolo nell’esercito no è che possa poi lasciarlo appena non mi piaccia più la vita militare , se prendo l’impegno di imbiancare una casa non è che poi possa lasciare la casa pitturata a metà perchè non mi soddisfa più quel lavoro Perchè mai invece la vita familiare la funzione dei genitori dovrebbe essere qualcosa che si può o addirittura si deve lasciare se non mi soddisfa più? Si tratta dell’esasperazione dell’individualismo e dell’egoismo che non solo disconosce ogni senso della misura e della solidarietà umana ma anche della ragione e del buonsenso
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