Pubblicato su www.cattolici.net        lunedi 24/4/06             HOME

Problemi e società

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L’ora di religione

 

di Giovanni De Sio Cesari

 

Nelle scuole italiane  è prevista sempre un’ora di insegnamento religioso secondo la tradizione cattolica : la  domanda che ci poniamo è quale sia  l’effettivo impatto educativo di tale insegnamento. In alcuni casi il personale valore e  impegno di insegnanti particolarmente brillanti fa si che quell’ora diventi veramente un momento effettivamente importante  di crescita e di cultura. Ma in molti altri casi, troppi casi, l’ora di religione ha ben scarso valore educative. Di per se gli alunni quando vedono l’ora di religione la leggono praticamente come se fosse ora di intervallo. A meno che non incontrino l’insegnante “eccezionale “ di cui sopra  effettivamente la trascorrono come un momento di riposo o  ripassano  le lezioni delle ore seguenti. Purtroppo questa è la realtà in molte scuole Perchè avviene questo ?  Il motivo fondamentale è che l’insegnamento religioso viene considerato un fatto facoltativo, esiste  la possibilità dell’esonero a domanda, non ci sono voti o corsi di recupero ( che hanno preso il posto del vecchio rimando  a settembre) . Non è una vera e propria disciplina fra le altre: viene considerato qualcosa di simile all’assistenza religiosa e come tale del tutto facoltativa .

 La conseguenza è che nella maggior parte dei casi gli alunni non ricevono alcuna istruzione religiosa a scuola: Imparano molto di più sulla religione greca e romana che sul cristianesimo. Quello della religione   che indirettamente viene insegnato fa parte della storia, della letteratura, della filosofia, dell’arte ; ma si tratta sempre di storicizzazioni: il nucleo centrale  dottrinale del cattolicesimo non viene affatto trattato a scuola. Anche gli insegnanti eccezionali che riescono a interessare profondamente nell’ora di religione si impegnano  in discussioni  etiche e civili. ma anche essi poco espongono della organica dottrina  cattolica ritenuta di per se non tale da interessare gli alunni nell’ambito dell’ora di religione.

 Ma si tratta di una carenza grave della scuola: a prescindere se si è o meno fedeli, tutti dovrebbero avere una idea chiara dei principi del cattolicesimo perché  comunque esso  è la parte centrale della nostra cultura e della nostra civiltà., Da esso scaturiscono tutti i principi della nostra civiltà anche quelli che negano il cattolicesimo stesso. Nessuno penserebbe che un non comunista  non debba conoscere Marx: perchè mai un non-cattolico non dovrebbe conoscere i principi  della cattolicesimo ?

Da questo punto di vista nemmeno è  pensabile  trasformare l’ora di religione in storia delle religioni. Tutte le religioni fanno parte dell’umanità come tutto il pensiero filosofico o artistico  e letterario: ma chiaramente nelle scuole italiane si insegna in prevalenza il pensiero filosofico, letterario artistico che ha interessato l’Italia. Conseguentemente poichè il cristianesimo è la base culturale della nostra civiltà è esso che deve essere trattato nell’insegnamento della religione: magari le altre religioni possono essere anche avere un proprio posto al margine in paragone con il cristianesimo stesso così come avviene comunemente per tutte le altre  manifestazioni della cultura. .

  

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