Pubblicato su www.cattolici.net        lunedi 17/4/06             HOME

Problemi e società

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LA FIGURA DI GIUDA

 

di Giovanni De Sio Cesari

 

 

 Facendo seguito all’articolo precedente nel quale abbiamo sommariamente trattato del sedicente Vangelo di Giuda, vogliamo ora invece soffermarci sulla figura  proprio di Giuda come appare nella tradizione evangelica  e in versioni  contemporanee

 Spesso accade che in scritti ma soprattutto in opere mass mediali  la figura di Giuda assuma connotazioni  politiche e la sua azione è presentata come suggerita da intenti politici: o per l’intento di porre  in contatto  Gesù con la gerarchia religiosa o per la delusione della mancanza di sperati  richiami rivoluzionari del Maestro o per costringere Gesù stesso a prendere posizioni politiche 

Ipotesi del genere si trovano per  esempio anche nel “Gesù di Nazareth”di Zeffirelli  per altro opera pregevole, come nel popolare  Jesu Christ superstar “

Ma questo tipo di ipotesi ha qualche fondamento ?

 Le uniche fonti attendibili che parlano di Giuda sono quelle evangeliche: abbiamo poi leggende  varie, vangeli apocrifi e ricostruzioni fantasiose, nessuna di esse può essere classificata fra le fonti storiche.  Certo, possiamo considerare non  attendibili le fonti evangeliche: in questo caso allora su un piano di vista scientifico (ma anche del semplice buon senso)  non possiamo in nessun modo parlare di un personaggio del quale le uniche fonti storiche conosciute  non siano  attendibili.

 Dobbiamo quindi esaminare i testi evangelici, gli unici che ne parlano. 

 Innanzi  tutto va chiarito che molti personaggi riportati dai Vangeli e dagli Atti hanno nome Giuda che era uno dei più comuni del tempo : noi trattiamo naturalmente di Giuda (figlio di Simone)  Iscariota che tradì Gesu consegnandolo alle autorità del sinedrio

Ne trattano tutte e quattro gli evangeli e inoltre gli Atti degli apostoli. In nessuno di questi testi si accenna minimamente a pretese motivazioni politiche: essi invece chiaramente parlano di un tradimento dovuto alla avidità di danaro. Certamente dobbiamo pensare che Giuda che era  uno dei dodici apostoli, aveva perso la fede in Gesù: ma si muove semplicemente per interesse personale: Secondo Matteo ottiene per la sua delazione i trenta danari poi diventati proverbiali : si tratta in realtà di sicli d’argento siriani  che allora erano in uso in Palestina e che costituivano una somma sufficiente per comprare un piccolo campo, come appare dal racconto

 Matteo precisa pure che egli dopo aver visto Gesù arrestato Giuda   si penti, avrebbe voluto restituire i trenta danari che comunque  lasciò ai sacerdoti che non li rimisero più nel tesoro perchè “prezzo del sangue”;  poi si sarebbe andato a impiccare per il rimorso.  Negli Atti quasi all’inizio l’argomento viene ripreso in quanto si racconta che al  posto lasciato dal traditore Giuda fosse chiamato Mattia.

In verità gli Atti non concordano con quanto riferito da  Matteo: parlano della morte di Giuda come se si fosse buttato  giu da qualche posto.  (“ poi essendosi precipitato, gli si squarciò il ventre, e tutte le sue interiora si sparsero”.) mentre invece Matteo parla  di impiccagione ( “si allontanò e andò a impiccarsi” ) Si tratta pero di particolari non essenziali: d’altra  gli antichi non conoscevano l’impiccagione nel nostro significato ( come si vede nei film Western) e quindi non sappiamo chiaramente cosa  si volesse  intendere con “andò ad impiccarsi”

 E’ vero che  nella Palestina di Gesu il clima politico era estremamente esagitato come si evince dagli stessi scritti evangelici e che proruppe poi  nella tragedia della sollevazione dei Giudei e nella distruzione di Gerusalemme  ad opera di Tito nel 70 d,C. : in ogni caso  tutte e cinque i testi, gli unici che abbiamo,, chiaramente fanno riferimento  solo a un fatto puramente personale senza nessuna valenza  politica.

 Nessun fondamento quindi a una ipotesi politica dell’azione di Giuda: probabilmente essa sorge  secondo la pretesa ideologica che l’uomo   agisca sempre per fini politici ed economici mentre  quelli religiosi e ideali in generale sarebbero solo  una copertura.   (“struttura e sovrastruttura” secondo il linguaggio  marxista) 

 In seguito nella comunità cristiana di Egitto  si diffuse l’idea che Giuda si sarebbe poi pentito a avrebbe condotto una vita  santa: la Chiesa Copta infatti lo annovera fra i beati ma si tratta pure di leggenda infondata e contraddetta chiaramente  dai testi storici  evangelici: secondo Matteo infatti Gesù dice di lui: “ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell'uomo se non fosse mai nato”.

 Intorno alla figura poi  di Giuda è nata una questione di carattere filosofico riguardante il rapporto fra predestinazione e libertà umana: se già era stabilito che Giuda avrebbe tradito allora lo si può considerare responsabile? Il problema è molto interessante e ma in questo caso Giuda è preso solo come un esempio di una situazione che riguarderebbe tutti gli uomini. 

 

 

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