Pubblicato su www.cattolici.net martedi 14 /3/06 HOME
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L’ORA DE CORANO di: Giovanni De Sio Cesari
Ha sollevato un importante problema la presa di posizione del cardinale Martino in riferimento alla istituzione di un insegnamento religioso per gli islamici. Se vi è un numero adeguato di richieste non vi è motivo di negare la possibilità di un insegnamene della religione islamica: lo impone il rispetto della persona umana, della libertà religiosa che è sempre la madre e la prima di tutte le libertà e, anche, bisogna aggiungere, perchè in questo modo si favorirebbe l’affermazione di un Islam pacifico e tollerante Il ragionamento è senza altro ineccepibile e pertanto assolutamente condivisibile. Pero noterei che si parla un principio :l'attuazione ovviante incontra molti problemi .Ne segnaliamo alcuni. Innanzi tutto c’è il problema generale di sempre : la difficoltà di reperire un organismo che sia veramente rappresentativo dell’Islam, problema che fino ad ora ha sempre reso impossibile la firma di un concordato come è avvenuto per altre confessioni religiose che pure hanno un numero di fedeli molto minore. L’islam non ha una gerarchia religiosa definita come avviene per la chiesa cattolica: vi sono pertanto tanti gruppi e gruppuscoli che ne rivendicano la rappresentanza. E' stata, è vero, costituita una consulta islamica presso il ministero formata da vari gruppi ma fino ad ora non mi pare che i risultati siano del tutto soddisfacenti. Il problema è rilevante per stabilire i contenuti e soprattutto la scelta degli insegnanti: questi sarebbero individuati fra quelli che diano garanzia di moderazione , di democrazia con esclusione di ogni estremismo.
In realtà non
è cosa facile. Nei paesi islamici è lo Stato che controlla praticamente
nomina e funzioni del" clero" e degli insegnanti . In Occidente poichè
vi è separazione fra Stato e Chiesa e Il problema è sì rilevante, ma non insuperabile: occorrerebbe una intesa fra organi dello Stato e organismi islamici rappresentativi Consideriamo anche un altra cosa: l'insegnamento a scuola indurrebbe le famiglie di fede islamiche ad accontentarsi e non mandare i propri figli a un insegnamento privato presso i centri e le moschee: sarebbe anche un colpo a questo insegnamento Non si pone poi proprio il problema della lingua di insegnamento che deve essere senza altro l’italiano. D’altra parte non si comprenderebbe l’uso dell’arabo visto che poi non tutti gli islamico sono arabi
Qualcuno pone il
problema delle altre religioni. Effettivamente anche esse avrebbero
diritto a una loro ora di religione: tuttavia mi pare che siano solo gli
islamici a richiederlo .
Resterebbero i non
immigrati acattolici : ebrei,protestanti, valdesi,
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