Pubblicato su www.cattolici.net   lunedi13 /2/06             HOME

Problemi e società

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SATIRA E VIOLENZA

 

di: Giovanni De Sio Cesari 

 

Non vi è alcun dubbio  che le ormai troppo famose  vignette su Maometto siano  da considerare lesive della sensibilità dei tanti fedeli di quella religione residenti nei nostri paesi come in quelli a maggioranza islamica

 Tutti gli organismi responsabili, sia religiosi che politici istituzionali si sono dissociati e anche noi nel nostro piccolo abbiamo sentito il bisogna morale di manifestare  immediatamente  una sincera  disapprovazione per  certi atteggiamenti provocatori e irresponsabili

 Vogliamo pero ora fare anche una breve riflessione sulle manifestazioni  che si sono succedute  in tutto il mondo.

 Nel mentre riteniamo che effettivamente le vignette siano blasfeme e offensive  tuttavia ci pare che le manifestazioni siano poi in effetti esagerate, immotivate 

La violenza  si è abbattuta contro  organizzazioni occidentali che nulla a che fare con le vignette e anzi  le cui rispettive  fonti istituzionali le hanno chiaramente  condannate. Cosa vorrebbero d’altra parte che facessero i governi occidentali?

 Sembra che il mondo islamico non si renda conto delle stato di diritto che vige in Occidente. Abituati alle dittature laiche  e religiose  credono che i governi occidentali siano direttamente responsabili di tutto quello che avviene nei rispettivi  paesi. Nei paesi democratici esiste invece la satira come espressione di libertà di pensiero. satira che colpisce innanzitutto gli stessi governanti

 Certamente si può auspicare che vengano  promulgate leggi che considerino reato  l’offesa ai simboli religiosi, come avviene comunemente per i simboli dello Stato come la bandiera. Tuttavia questo può avvenire solo attraverso un complesso iter legislativo e dopo libero ed ampio dibattito: al momento i governi non hanno né i mezzi ne il diritto di vietare certe forme di espressioni satiriche.  Certamente è lecito, direi anche doveroso  organizzare manifestazioni di disappunto o di protesta ma sempre nei limiti delle leggi che prevedono la libertà di riunione dei cittadini in modo pacifico e senza armi.

 Certamente non è possibile che la shari’ah( legge islamica) venga fatta valere in modo coercitivo e violento. Non è ammissibile che venga pronunciata una fatwa ( sentenza islamica) che commini la morte per i sacrileghi e che essa possa anzi debba essere eseguita da qualunque mussulmano sia in grado di farlo. Purtroppo molti ambienti islamici si sono messi su questa strada come era gia avvenuto in casi analoghi: questo significa che dei liberi cittadini che non hanno commesso alcun reato secondo le leggi dei propri i paesi debbano per il resto della loro vita temere che in un qualunque momento in qualunque luogo possano  essere colpiti  da un sicario.

E ‘un fatto assolutamente  intollerabile e che la democrazia occidentali non debbono tollerare.   

 

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