Pubblicato su www.cattolici.net   lunedi  7/11/05               HOME

Problemi e società

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PACE E GUERRA

 

di: Giovanni De Sio Cesari

 

 

 

Nell’ultimo secolo l’azione della Chiesa cattolica, e in verità, anche di altre  confessioni cristiane in favore della pace è stata ampia, profonda e costante.  

  A mo di esempio ( ma solo di esempio) possiamo ricordare  Benedetto XV che parlò dalla Prima  Guerra Mondiale come di “una inutile strage” o  Pio XII che alla vigilia della seconda  e più tragica guerra mondiale affermo che “ nulla era perduto con la pace, tutto con  la guerra” e soprattutto  in tutti noi  è rimasto il ricordo delle parole veementi di papa Giovanni Paolo II  contro i venti  di guerra del Medio Oriente. Vero è però  che questi appelli sono rimasti inascoltati : tuttavia bisogna considerare che l’azione della Chiesa si misura nei tempi lunghi, spesso molto lunghi  perchè è rivolta al profondo dell’umanità  e i suoi effetti a volte hanno bisogno di generazioni, a volte di molte generazioni ,per apparire poi chiaramente 

 Se guardiamo la situazione politica mondiale abbiamo  spesso la impressione che il nostro mondo sia flagellato dalle guerre e dai conflitti armati: ma tale impressione è dovuta  soprattutto alla espansione dei mezzi di comunicazione di massa che riportano  nelle nostre case la tragica visioni di guerra  che in altri tempi pochi avrebbero conosciuto . Se infatti  confrontiamo il nostro tempo con il passato ci rendiamo conto che in nessuna epoca della storia il mondo ha conosciuto meno guerre come nel presente.

 

Notiamo infatti che dal 45 non ci sono più state guerre nell'ambito delle nazioni avanzate mentre la loro storia nei millenni precedenti conosce  una sequela ininterrotta di guerre. Soprattutto poi non si vede assolutamente  la possibilità che esse possano riesplodere: per tanti secoli  la storia di Europa è stata una serie ininterrotte di guerre fra Francia e Germania intorno a cui poi si schieravano le altre nazioni: nessuno ora penserebbe a una cosa del genere.

La Prima e la Seconda  Guerra Mondiale ebbero come motivo fondamentale ( a prescindere dai motivi particolari) la credenza, a tutti i livelli  diffusa,  che la guerra potesse risolvere i problemi che si erano accumulati: le folle  esplodevano in entusiasmi genuini alle dichiarazioni di guerra. Milioni di uomini si affrontarono in gigantesche battaglie e oltre 80 milioni di essi persero la vita. Ci furono vinti e vincitori è , vero,ma si capì pure che i vincitori poi non stavano affatto meglio dei vinti. Allora si è pure diffusa la coscienza che comunque una guerra è devastante anche se vittoriosa, il che non avveniva prima

 L'idea di guerra è stata cosi abbandonata  e nelle nostre città le  vie che una generazione fa erano percorse da folle che inneggiavano alla guerra ora sono percorse solo da folle che chiedono la pace. Le tensioni economiche forti fra Europa, Usa, Giappone ,Cina  una generazione fa avrebbero condotte a guerre : ora  nessuno si sognerebbe nemmeno lontanamente  una cosa del genere. E' davvero incredibile che il cambiamento sia  avvenuto in una sola generazione!

La guerra è rimasta purtroppo invece nell'orizzonte spirituale delle nazioni meno sviluppate

Tutte le guerre sono localizzate fuori dell'ambito degli stati industrialmente avanzati e quando gli stati entrano nella prospettiva dello sviluppo diventano anche pacifici. (Giappone e ora anche Cina) 

In realtà noi siamo solo marginalmente  coinvolti in guerre che non sono nostre ma che comunque si riflettono su di noi: si può poi discutere sulla opportunità o meno dei nostri  interventi ma è altro discorso .

 Nella sostanza la pace  in Italia c'è gia da 60 anni, nessuno di noi italiani  conosce la guerra, per questo ci fa tanta impressione ma prima si insegnava a ogni bambino che un giorno doveva essere disposto a morire per la Patria

 

 Dopo la fine della guerra fredda vi è stata  anche una riduzione delle guerre nel cosi detto terzo mondo

 Secondo l'Human Security Report dell'Università di Vancouver, in Canada dalla fine della guerra fredda i conflitti armati nel mondo sono diminuiti del 40%. Dal 1992 si registra una drastica riduzione dei conflitti, dei genocidi e delle violazioni dei diritti umani, Le vittime di genocidio e di pulizie etniche sono diminuite dell'80%.

 Si lamenta però nel  contempo  un'impennata delle vittime causate dal terrorismo internazionale ma esso  tuttavia ci pare fenomeno effimero almeno nei tempi  lunghi della storia

La prospettiva di un mondo senza guerra ci pare quindi una attesa realistica anche se non si  può escludere purtroppo una inversione di tendenza 

 La fine della guerre tuttavia non implica affatto che gli uomini siano diventati migliori: si tratta solo di abbandonare un mezzo di risoluzione delle controversie internazionali che finalmente appare del tutto improponibile.

Tuttavia è pur sempre un bene ,un bene prezioso al quale l’azione  della Chiesa Cattolica  ha dato un contributo certo non secondario

 

 

 

 

 

 

 

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