Pubblicato su www.cattolici.net lunedi 3/10/05 HOME
Visite n 52356 Divorzio, una generazione dopo di: Giovanni De Sio Cesari
Molti anni fa. negli anni 70 , si combattè in Italia una grande battaglia civile per l’introduzione del divorzio o più esattamente, come si preferiva dire “dello scioglimento degli effetti civili del matrimonio”. E’ passata una generazione e i figli dei primi divorziati ora possono divorziare ed è tempo quindi di vedere il problema con il senno di poi in modo più distaccato di quanto l’urgere della polemica permettesse in quei giorni. Punto di partenza di ogni discorso è che il matrimonio è per sua natura per la vita, non esistono matrimoni a tempo determinato . Su questo principio tutti sono d’accordo:il problema nasce quando il matrimonio entra in crisi. Nella maggior parte della culture è prevista una qualche forma di divorzio: nell’ambito cattolico invece si può giungere solo alla separazione di fatto e di diritto che in sostanza nega la possibilità di procedere a nuove nozze secondo il chiaro precetto espresso dallo stesso Cristo. Tuttavia va fatta una precisazione che ci sembra essenziale. In altri tempi il divorzio o la separazione per in paesi cattolici era un fatto raro ed eccezionale. Derivava dal fatto che uno dei coniugi aveva mancato e in modo grave ai suoi doveri coniugali: adulterio, maltrattamenti, follia, abbandono. Era possibile quindi individuare di chi fosse la colpa e il giudice si comportava di conseguenza. Venire meno in modo grave ai propri doveri coniugali comportava una sanzione che se non era penale tuttavia appariva ancora più grave. La sposa infedele perdeva insieme all’onore anche la casa, i figli, il sostentamento. L’uomo violento doveva continuare a mantenere la propria famiglia ma ne era privato dai vantaggi e delle gioie : non aveva una donna che si prendesse cura di lui, non dei figli che lo accogliessero con rispetto e premura. Ma nel mondo moderno è si affermata ormai l’idea che il matrimonio sia un affare privato che si può sciogliere a piacimento se uno dei due contraenti non ne è più soddisfatto per qualsiasi e insindacabile motivo I divorzi e le separazioni per colpa ormai sono quasi del tutto spariti e si finge che tutti i divorzi e le separazioni siano invece consensuali ma in realtà questo non è mai quasi mai vero: qualcuno ne ha la colpa maggiore ma è quasi impossibile dimostrarlo, non tanto per motivi oggettivi ma perché prevale l’idea secondo la quale bisogna prendere solamente atto del fatto che un matrimonio è fallito e non serve a nulla sapere perchè. Si è affermata, cioè, una concezione del tutto privata dell’istituto matrimoniale che non tiene quasi più in conto il fatto che il matrimonio non è un semplice rapporto fra due persone ma una istituzione fondamentale per la società in quanto in essa nascono e vengono educati i figli, il futuro dell’umanità. La legge per il divorzio in Italia veniva presentata soprattutto come un rimedio alle situazioni familiari ormai del tutto compromesse, una specie di sanatoria che rimetteva nella legalità chi ormai non poteva più entrarvi e si negava che l’istituto potesse essere invece un incentivo a rendere più fragili le famiglie: a questo fine il divorzio appariva cosa complessa e lunga da ottenere, con un tempo per una riflessione più approfondita e interventi anche di terzi istituzionali per tentare una ricucitura. Da parte degli oppositori invece si riteneva che l’istituto del divorzio avrebbe avuto come effetto fondamentale di minare la stabilità della famiglia Con il senno di poi possiamo renderci conto che in effetti tutte le precauzioni e i limiti posti dalla legislazione divorzile sono in pratica caduti. Per evitare proprio di dovere incorrere nell’ affrontare lunghi e complicati iter giudiziari molti addirittura evitano proprio di contrarre matrimonio formale limitandosi a una unione di fatto. Il divorzio ha finito non solo con il rendere fragile il matrimonio ma con il distruggere l’istituto stesso del matrimonio. In realtà dobbiamo pure ammettere che gli effetti tanto nefasti non sono da ascrivere di per se tutti alla legge del divorzio: è tutta la società che tende ad adeguarsi a certi modelli L’istituzione del divorzio non è solo una causa ma anche un effetto di certe tendenze. Sarebbe difficile ad esempio al giorno d’oggi ripristinare legislativamente la indissolubilità del matrimonio che avrebbe come effetto solo una corrispondente aumento delle coppie di fatto rispetto ai matrimoni formali. Non è però da credere che tutte le famiglie in crisi vadano verso il divorzio. Diciamo che la maggior parte le famiglie hanno delle crisi più o meno gravi (l’accordo è una lodevole eccezione) ma solo pochi coniugi realmente pensano a dividersi
Per critiche e commenti: giovannidesio@libero.it Per approfondimenti: www.giovannidesio.it
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