Pubblicato su www.cattolici.net lunedi 19/9/05 HOME
Visite n 36345 LIBERTA INDIVIDUALE di: Giovanni De Sio Cesari
Assistiamo continuamente nella società moderna all’esaltazione della libertà individuale e tutto quello che si oppone ad essa viene percepita come male, come limite dell’uomo che si realizzerebbe quindi solo in un assoluta ed astratta libertà. In realtà però nessuna società ammette che un suo membro possa fare qualunque cosa voglia, e nemmeno gli vieta di fare ogni cosa voglia fare. Vi è sempre una "sfera non impedibile" per il singolo che viene definita propriamente "libertà individuale” Fino al 700 si è parlato dei “doveri” dell’uomo in seguito invece si sono esaltati i “diritti” degli uomini. In realtà si tratta di accentuazione diverse ma doveri e diritti nell’ambito sociale sono sempre strettamente correlati. Negli ultimi due secoli lo sviluppo economico e politico di fatto è coinciso generalmente con l'ampliamento della sfera delle libertà individuali e pertanto si è comunemente diffusa l'idea che la libertà sia una bene in sè, sempre e comunque, un bene supremo. In realtà noi ammettiamo sempre dei limiti :accettiamo la restrizione della"libertà di fumare" come ci sembra giusto che la libertà economica dei ricchi venga limitata per aiutare i poveri Infatti le esigenze della collettività (e della giustizia) debbono prevalere sull'esigenze ( e l'egoismo) del singolo, le regole vengono prima della libertà perchè sono le prime che rendono possibile la seconda Se lasciamo da parte una certa retorica ci accorgiamo che ogni pensatore negli ultimi due secoli ha celebrato, sì ,la libertà ma ne ha definito un limite per cui in effetti il discorso cade più sul limite che sulla libertà stessa. La libertà si esercita sempre nell'ambito delle regole sociali Le regole possono (e debbono) essere modificate (e di fatto sono sempre modificate) ma mai possono ( o debbono) essere soppresse ( e in effetti mai sono soppresse) L'adolescente secondo un processo naturale ,fisiologico mette in discussione tutte le regole sociali e quindi gli può sembrare che esse siano il “mostro” da abbattere: in realtà la conseguenza naturale e fisiologica del processo è proprio l'introiezione delle regole. Alcuni non superano questo fase giovanile,restano immaturi e talvolta sono convinti di essere dei geni critici ,delle personalità eccezionali che si elevano sulla massa ecc. ecc. Lottare per modificare una regola può ( non necessariamente e sempre) essere segno di capacità critica ma la non accettazione in generale delle regole attiene al patologico Purtroppo la verità è che il mondo è pieno di maleducati e di nevrotici che si sentono eroi della libertà Per critiche e commenti forum@giovannidesio.it Per approfondimenti: www.giovannidesio.it
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