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VACANZE D’AGOSTO
di: Giovanni De Sio
E’ tempo di vacanze ma non è tempo di festa.
Si tratta di due concetti che spesso vengono confusi e usati quasi come
sinonimi ma che sono molto diversi.
La FESTA infatti è una occasione più o meno solenne nella quale un
gruppo umano si riconosce e si pone come comunità. La Festa del Santo
Patrono di un paese è un giorno in cui le strade di affollano, tutti si
ritrovano, si incontrano, molti tornano anche da lontani paesi stranieri
e se non possono, magari mandano la loro offerta per sentirsi partecipi.
Ci si ritrova tutti amici e solidali e anche i “nemici” se non proprio
“pace” fanno almeno” tregua”. Fioriscono i giochi dei bambini, le
conversazione delle donne, i ricordi dei vecchi, fioriscono anche gli
amori fra giovani. Vi è una inconfondibile “aria di festa”
La VACANZA invece è un giorno in cui non ci sono le normali occupazioni
lavorative e ognuno vuol divertirsi come più gli piace. Vacanza è il
Ferragosto: ci si disperde, ognuno per proprio conto: ciascun figlio con
i propri compagni, i genitori per conto loro (sempre che siano ancora
insieme), gli anziani abbandonati e di peso e se non autosufficienti,
non si sa come fare, le strade diventano deserte
Festa e vacanza sono quindi concetti opposti, uno caratterizzato dal
ritrovarsi, l’altra dal disperdersi.
Purtroppo nella nostra società il senso della festa va illanguidendosi e
tende ad essere sostituito dalla vacanza. Le feste solenni comeil Natale
, la Santa Pasqua vengono vissute come festa solo nell’ambito delle
comunità credenti dove sì che vi è Festa piena nel ritrovarsi tutti
nella stessa fede, nella stessa certezza e nella stessa speranza. Ma al
di fuori di esse tutti quelli che possono vanno via, si disperdono e i
banchetti che solennizzano la festa, gli auguri ai nonni lontani che
magari si vedono solo in quei giorni vengono vissuti come una noiosa
usanza: manca l’ aria di festa perchè manca il senso della comunità e
della solidarietà
Il prevalere dell’individualismo e dell’egoismo personale eretto e
teorizzato a sistema di vita ci fa perdere di vista il senso della
comunità. Come meravigliarci dei vecchi nei pensionati- lager, dei
giovani violenti, dei neonati abbandonati nella spazzatura? L’ uomo è
essere sociale: al di fuori della comunità può “sopravvivere” , non
“vivere “
Sarebbe bello ritrovare un pò della gioia della festa e perdere un pò
dell’alienazione della vacanza.
Per critiche e commenti:
giovannidesio@libero.it
Per approfondimenti:
www.giovannidesio.it
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