Pubblicato su www.cattolici.net lunedi 28/2/2005 HOME
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Psicologo e moralista
Un tempo, quando si aveva qualche problema di comportamento con coniuge, figli, genitori a parenti ed amici si ricorreva alle persone considerate sagge, esperte dei problemi del mondo e pertanto credute in grado di dare un parere autorevole , un consiglio utile e soprattutto un giudizio sulla eticità dei propri comportamenti. Ci si rivolgeva soprattutto al parroco o altro religioso di prestigio come esperti propriamente di morale ma anche ad altri come persone anziane o persone colte. Anzi vi era una funzione propriamente istituzionalizzata: il compare. La coppia in crisi si rivolgeva al compare di matrimonio perché riconoscesse torti e ragioni e desse il consiglio giusto, il giovane in difficoltà cercava aiuto e guida nel compare di cresima o di battesimo per essere indirizzato, per ritrovare la via che aveva smarrito. Ma ormai il compare è diventato solo una figura senza compiti effettivi, e comunemente ci si rivolge allo psicologo che ha sostituito ormai tutte le altre tradizionali figure. Ma in realtà lo psicologo ( o il sociologico) ha realmente la qualifica per il compito al quale viene chiamato? Per rispondere esaminiamo la natura delle scienze sociali (psicologia, sociologia ). Esse, in quanto scienze, hanno come oggetto l’essere e non il dover essere. Il sociologo può osservare che la infedeltà coniugale è molto diffusa ma esula dal suo campo di indagine giudicare se essa sia un bene o sia un male perchè appunto la scienza dà giudizi di fatto ( avviene, non avviene) e non di valore ( è bene o non è bene). Se tutti rubano questo no significa affatto che sia un bene rubare. Ma la coppia in crisi, il giovane che cerca la sua strada non vuol sapere ciò che accade ( questo lo sa già ) ma invece vuol sapere come deve comportarsi , se agisce bene o male quali siano i suoi doveri e i suoi diritti. Ma lo studioso di scienze umane per formazione intellettuale esclude proprio questo tipo di discorso dal sua formazione culturale perchè appunto sono fuori dell’ambito della scienza. Come si orienterà allora nei suoi giudizi e consigli ? Può seguire le sue personali convinzioni o semplicemente considerare giusto e lecito quello che fa la maggioranza o più spesso una combinazione dei due elementi. In ogni caso si tratterà di un criterio che non ha alcun fondamento logico ma è del tutto personale o arbitrario. Tuttavia il suo parere sarà considerato come un fatto scientifico, quindi “vero”, incontestabile : ma si tratta di un errore grossolano di prospettiva e lo psicologo si arroga del tutto arbitrariamente una funzione di indirizzo etico che assolutamente non gli appartiene. Se un marito e moglie vengono in contrasto il parroco o anche il compare parla a nome di una tradizione etica consolidata e indicheranno torti e ragioni e quindi la soluzione eticamente valida per superare il problema. Lo psicologo invece contrabbando, per etico semplicemente un punto di vista personale o la moda imperante. Si va formando cosi una specie di casta che, nascondendosi dietro una veste apparente di scientificità, si pone come guida morale della società Per critiche Per critiche e commenti: giovannidesio@libero.it
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