Pubblicato su www.cattolici.net lunedi 31/1/2005 HOME
Visite n 24245 Coerenza e fanatismo di: Giovanni De Sio Tutti condanniamo il fanatismo e tutti lodiamo la coerenza. Ma qualche volta confondiamo l’uno con l’altro e non manca allora chi ritiene che il un santo sia un fanatico o che un fanatico sia un santo. Allora esaminiamo la differenza fra fanatismo e coerenza. Tutti siamo contro il fanatismo. ma poi ognuno dà una indicazione diversa su cosa sia il fanatismo. Il fanatismo è una esagerazione,certo ma come si fa a sapere se una cosa è esagerata.? Evidentemente perchè è oltre la giusta misura. Ma quale è la giusta misura? E quella che non è esagerata. Il circolo vizioso si chiude. L’avaro crederà che è economo nella giusta misura e il prodigo che spende nella giusta misura: non c’è modo di sapere chi ha ragione. Ma soprattutto il problema è che non è affatto vero che ogni eccesso sia un difetto. Non sono forse ammirevoli non solo le persone che praticano la carità ma anche la scienza, l’arte la scienza oltre la normale misura? Il mondo senza eccessi sarebbe un mondo piatto senza grandezze perchè ogni grandezza per definizione è oltre la misura. In particolare nell’ambito religioso al vero credente viene richiesto una totale dedizione,un amore dl prossimo e di Dio senza oltre la umana misura. Al cristiano viene richiesto lo sforzo verso la santità cioè lo forzo a praticare le virtù cristiane fino a un grado eroico, Ma la santità è coerenza fra quello che si crede e quello che si fa e non fanatismo Il fanatismo invece consiste nel fatto che si ha una propria idea anche giusta e valida di per se ma che non si considerarono le idee degli altri e soprattutto in senso ampio i fatti,la realtà : quell’atteggiamento cioè che viene definito in psicologia come la” impermeabilità all’esperienza” . Ma il cristiano anche se si sforza verso la santità è ben consapevole della umana debolezza in se e soprattutto negli altri: il fanatico quindi non comprende la realtà effettiva del mondo, non ha misericordia e carità verso coloro che cedono che peccano, si chiude in una idea superba di perfezione manca della virtù fondamentale della umiltà: non può essere quindi un santo nel senso cristiano Se giustamente interpretiamo allora il concetto di fanatismo dobbiamo concludere che il cristiano non può essere fanatico e o che il fanatico non può essere cristiano: infatti il cristiano riconosce la realtà del peccato, egli stesso si sente peccatore e pertanto coerentemente non ignora la realtà effettiva del mondo mentre invece il fanatismo è la chiusura alla esperienza della realtà. Per critiche e commenti gdesio@libero.it Per approfondimenti www.giovannidesio.it |