Pubblicato AIAC .CLI marzo 2015 Home
Il califfato, gli infedeli, il corano.
Giovanni De Sio Cesari
Il sedicente califfato riempie di orrori le cronache e si distingue in particolare per le violenze contro i non mussulmani. Ha perseguitato con ferocia i cristiani caldei dell’Iraq, ha scatenato una violenza senza precedenti contro gli Yazidi vendendo addirittura le donne come schiave sessuali, ha sgozzato 21 cristiani copti egiziani : tutto senza alcun altro motivo diverso dell’odio religioso. La condanna è stata unanime anche nel mondo mussulmano. Al di la dell’orrore che non può trovare giustificazione possiamo chiederci se questi atti hanno una qualche giustificazione nella predicazione coranica dei primordi ai quali il califfato dice di volersi rifarsi. Nel corano di si fa una distinzione fra i Kafirum (gli idolatri) e Ahl al-Kitab ( il popolo del libro,( cioè cristiani ed ebrei che credono nella bibbia, il libro per eccellenza) . Ai primi non è concessa libertà religiosa mentre ai secondi è assicurata in cambio di una tassa ( gihaz ) . La spiegazione del diverso trattamento è storico politica e non teologica. Ai tempi di Maometti per idolatri si indicavano le credenze delle tribù arabe. Maometto voleva un popolo tutto unito nel nome di allah non ammetteva la presenza di idolatri nella terra e nel popolo che Dio stesso aveva scelto per inviare il suo messaggio. Tuttora in Arabia non sono consentiti culti diversi da quello mussulmano : ne fanno le spese i cattolici filippino immigrati. Ma l’islam si diffuse in un mondo tutto cristiano ( ed ebreo): pertanto sarebbe stato suicida la pretesa che tutto questo mondo dovesse accettare di colpo l’islam. Le conquiste in un meno di un secolo portarono a un impero dai confini dell’ india ai Pirenei dominato dagli islamici ma non tutto islamico: la presenza cristiana era molto forte Noi comunemente pensiamo alla civiltà araba come una civiltà tutta islamica ma in realtà molta parte della sua cultura e popolazione era cristiana. La conquista stessa fu favorita spesso dalle dispute religiose fra le correnti cristiane in quei tempi molto forti e violente., Talvolta come in Egitto, gli arabi furono addirittura considerati dei liberatori poiche la chiesa copta ( egiziana) era in forte contrasto con quella di Costantinopoli e fu ben contenta di accogliere i mussulmani che non si intromettevano nelle dispute religiose e assicuravano a tutti i cristiani la stessa libertà di culto. I mussulmani non costrinsero mai i cristiani a convertirsi ma mantennero una società in cui la pienezza dei diritti politici era riservata ai mussulmani anche se la loro fede si diffuse rimasero sempre ampie comunità cristiane che sono sopravvissute fino ai nostri tempi. Negli ultimi 30 anni purtroppo il dilagare dei conflitti religiosi ha coinvolti anche i cristiani che vanno diminuendo fortemente in tutto il Medio Oriente: la tolleranza verso i popoli del libro andò pure poi estendendosi ad altre religioni che non avevano nulla a che fare con la bibbia. Avvenne cosi che anche gli induisti furono parificati nella loro condizione ai cristiani
I jahadisti del califfato pretendono quindi di rifarsi ai primi tempi della predicazione ( salaf da cui salafiti) ma nel loro fanatismo sono ben lontani dalla tolleranza che, nei limiti della mentalità del tempo, fu praticato dai primi mussulmani