Eticità e democrazia
Giovanni De Sio
Lunedi,1 aprile 2013
La pratica politica della democrazia porta a credere che la verità e il
bene possano essere stabiliti dalla maggioranza dei cittadini, almeno in
linea di principio: in questo modo si fa, però, una confusione tra i
campi della scienza , dell’etica e della politica.
La scienza ci mostra il mondo cosi come è, almeno allo stato attuale
delle ricerche intraprese con determinati canoni che vengono qualificati
appunto come scientifici. Le leggi scientifiche non possono essere
certo decisi a maggioranza, la qualcosa è di tutta evidenza e da nessuno
messa in dubbio. Meno chiaro, però, è il piano etico. In questo caso
non esistono particolari procedimenti o regole codificate in base alle
quali valutare le teorie e, di fatto, non esiste uniformità di vedute
nemmeno tra gli esperti, anzi, in qualche modo non esistono nemmeno gli
esperti. Tuttavia questo non significa che il discorso etico ( come
quello filosofico o religioso) sia qualcosa di vago, di sostanzialmente
inconcludente, come pure non pochi sostengono. Il discorso etico non
può prescindere dalla logica , dalla non contraddizione, dal rispetto
dei fatti accertati: parte da certe premesse e giunge a certe
conclusioni: Anche in questo caso non è il numero dei sostenitori che,
di per se, decide della loro validità
Anche nell’ambito politico democratico la verità e la giustizia di una
certa posizione non si misurano dal numero dei suoi sostenitori: pero
si afferma la regola fondamentale che le decisioni vengono prese dalle
maggioranze: ma questo non vuol dire affatto che le minoranza abbiano
torto. Lo stato democratico infatti non ritiene di possedere la verità e
la giustizia, al contrario degli stati totalitari del presente o del
passato. Anzi è fondamentale nell’ordine democratico, pensare che anche
le minoranze possano avere ragione e che quindi devono essere
assolutamente libere di esprimere le proprie opinioni e cercare di
diventare a loro volta maggioranze: è l’essenza stessa della democrazia
In sintesi non possiamo pensare che se una certa cosa come nozze gay,
aborto, oppure razzismo, anti semitismo, schiavitù diventino lecite
perchè la maggioranza le considera lecite. Diventano, invece, legali
perchè lo stato si attiene alle decisioni della maggioranza ma verità e
giustizia sono cose del tutto diverse: le leggi morali non possono
essere oggetto di referendum ma di analisi, di richiami alla
interiorità, di valori sentiti come universali e obbliganti
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