Fra bene e male
Giovanni De Sio
Lunedi, 16 luglio 2012
Nel campo dell’etica Il problema centrale mi pare questo : gli uomini
agiscono male perchè mancano di una abilità (conoscenza , capacita,
forza, esercizio, consapevolezza ecc.) oppure perchè fra il proprio bene
(comodo, piacere , ecc.) e il bene scelgono il primo volontariamente e
coscientemente ( volontarismo) La prima concezione prevalse
nell’antichità greco romana e anche in molte correnti del mondo
moderno: la seconda possibilità fu propria del cristianesimo.
In altri termini : l’azione morale implica o meno un atto cosciente e volontario ?
Ma il discorso morale implica una concezione filosofica dell’uomo
In realtà si possono dare due concezioni coerenti dell’uomo
1. L’uomo, per quanto complesso, è pur sempre un meccanismo , un computer, si dice modernamente
2. L’uomo non è solo un pc molto perfeziona ma ha qualcosa in piu che indichiamo come liberta e/o consapevolezza
Nella prima ipotesi NON si può parlare di colpa e/o di responsabilità: ma, come per i pc. solo di funzionamento difettoso
Nel secondo caso invece si può parlare di responsabilità e/o colpa
Cosi nei disastri in mezzo al fuoco o ai flutti c’è chi rischia la vita
per salvare gli altri e chi invece pensa solo a salvare se stesso:
Schettino si è messo in salvo sulla prima scialuppa mentre in
Giappone i tecnici sono restati a spegnere il reattore rischiando la
vita. E nella vita di ogni giorno quanti si sacrificano fino all’estremo
limite per fare quello che ritengono il proprio dovere e quanti pensano
invece solo e semplicemente a se stessi.
Ora chi pensa a se stesso, chi agisce per semplice egoismo è
semplicemente uno che non sa, che non è cosciente ? Ci pare che si
tratta di scelte volontarie e coscienti, non di errori. Non c’entra
niente essere cosciente delle conseguenze dei propri gesti: li
conoscevano già perfettamente
Consideriamo pure una conseguenza logica
Se il bene deriva dalla consapevolezza ( conoscenza ecc.) allora
necessariamente, come pensavano pure gli antichi Greci, solo quelli che
hanno cultura e capacità possono essere virtuosi: questa significa che
in concreto tutti quelli non possono avere sufficienti mezzi o
capacita per studiare, coltivarsi non possono nemmeno essere virtuosi.
In concreto la virtù è cosa da elite Nella concezione volontaristica
invece la virtù il bene è una scelta che tutti possono fare perchè
dipende dalla volontà e non dalla scienza acquista. In questo caso tutti
possono aspirare alla santità: infatti la Chiesa annovera santi di
tutte le condizioni sociali e culturali
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