Qualità della vita
Giovanni De Sio
Lunedi,7 maggio 2012
Con frequenza periodica sempre più ravvicinata vengono pubblicati
indagini statistiche sulla qualità della vita che culminano con
classifiche fra paesi, citta e regioni. In esse l’Italia finisce quasi
sempre agli ultimi i posti: e nell’ambito italiano poi il sud
regolarmente risulta perdente con il nord.
Ma sono attendibili tali ricerche? Veramente in Italia la qualità
della vita è peggiore che in Svezia e veramente in Sicilia si vive
peggio che in Lombardia?
In realtà pero noi vediamo che gli italiani emigrano nei paesi nordici
ma solo per motivi economici e in Italia poi si non si trovano male.
Cosi dalle campagne e dai paesini del sud ci si spostava verso le
lontane Americhe o verso il più vicino nord Italia: ma poi si
rimpiangeva il luogo di origine proprio per la qualità della vita
Il fatto è che è facile misurare i livelli economici , l’occupazione, i
consumi che sono immediatamente traducibili in termini di quantità,
di numeri
Altro invece è indagare su una fatto che per definizione non è
quantitativo ma qualitativo : la qualità, appunto, della vita. Bisogna
quindi trasformare il fatto qualitativo in un fatti quantitativi.
Come fare ? In realtà si definiscono una serie di istituzione che
soddisfano determinati esigenze. Ad esempio; quanti asili per
l’infanzia, quante case di riposo per anziani, quante strutture per
handicappati
Tuttavia non si tiene presente che al di la degli organismi
istituzionalizzati esiste la rete umana dei parenti , degli amici, dei
vicini
Ora se vi sono pochi asili può darsi che dipenda dal fatto che poi non
c’è una grande richiesta di asili Non significa necessariamente che i
bambini siano abbandonati: può darsi anche che vi siano mamme che non
lavorano fuori casa, nonni, zii e altri parenti che se occupano
direttamente e affettuosamente Quindi non necessariamente un bimbo che
non va all’silo ha una cattiva qualità di vita: puo darsi che le sue
esigenze sia soddisfatte anche più affettuosamente e più efficacemente
da tutto un ambiente che gli è intorno
Stesso discorso si può fare per le case per anziani. Se ve ne sono
poche non significa necessariamente che gli anziani vengano
abbandonati: puo darsi che invece la famiglia se ne occupi
affettuosamente che vivano nel loro ambiente naturale nell’ambito
parentela estesa Non è certo vero che la qualità di vita di un anziano
sia migliore di una casa di riposo che in casa sua vicino a figli e
nipoti
La rete di solidarietà parentale e ambientale assicura un qualità di
vita molto superiore a quella delle istituzioni pubbliche: ma nelle
statistiche appare invece il contrario
Con questo non si vuole sminuire il ruolo delle istituzioni pubbliche :
rileviamo solo che la loro funzione diviene necessaria quando viene a a
mancare la rete parentale che in linea di massima assicura una qualità
di vita certamente piu elevata: l’opposto quindi di quello che appare
nelle statistiche
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