Rubriche

Problemi e società

L’abito e il monaco

Giovanni De Sio

Lunedi,9 gennaio 2012
E’ certamente vero ciò che diceva Fromm:il nostro mondo privilegia l’apparire all’essere mentre. in realtà, è l’essere che conta, non l’apparire. Ma non bisogna certo giungere a Fromm per saperlo. Già nei vangeli è detto ad esempio
«Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. (Mat 6:5)
E d’altra parte simili concetti possiamo trovare nel pensiero pagano precedente: fin dall’antichità tutti i filosofi e gli uomini di fede hanno tuonato contro l’apparire e privilegiato invece l’essere, Dobbiamo tener presente, però, che noi viviamo in un mondo di segni, con i quali comunichiamo agli altri quello che vogliamo essere considerati secondo il linguaggio proprio del momento storico: in tutti i fenomeni storici gli abiti, le acconciature, le barbe, i capelli hanno assunto un ruolo identificativo.
Per questo i sessaantottini dismisero le giacche e indossarono maglioni: se avessero considerato indifferente l’abito avrebbero continuato a portare giacche: il conformismo dei vestiti toccò allora punte veramente altissime, mi pare. E’ verissimo, infatti, che non basta essere in giacca e cravatta per essere ”persona degna e per bene” ma nella stessa misura non basta essere in maglione e jeans per essere persona anticonformista, acuta e critica
In realtà si può essere anticonformista, degni, acuti sia indossando giacche che maglioni Pero bisogna tener conto che nelle relazioni sociali quello che conta è l’apparire appunto perche appare, l’essere non si vede se non in quanto appare: e le relazioni sociali sono importanti
Se io indosso un abito sdrucito da pezzente tutti mi trattano da pezzente. se invece indosso giacca cravatta, borsa di cuoio, tutti mi mostrano deferenza e rispetto. Ora se devo fare una passeggiata posso anche indossare un vestito da pezzente: ma se devo andare in banca per chiedere un finanziamento devo indossare abiti costosi e firmati. se voglio concludere Questo significa, in realtà, che per l’uomo che vive per il mondo è importante l’apparire e per l’uomo che vive invece per seguire la legge di Dio l’abito è indifferente perché Dio vede ben attraverso l’abito
Diciamo allora che l’abito non fa il monaco: è verissimo. Però è anche vero che in genere i monaci indossano abiti da monaci perche l’abito stesso è una manifestazione del loro essere che si vuol comunicare altri, perchè comunque i rapporti sociali sono sempre importanti: la carità cristiana si svolge e si attua sempre nell’ambito della società
Generalizzando possiamo allora concludere che i segni esteriori della fede (abiti, immagini sacre, croci, chiese) non sono certo la fede ma pur tuttavia la rappresentano nel mondo di rappresentazioni nel quale noi siamo chiamati ad operare
Il cristiano non è di questo mondo ma vive in questi mondo nel quale egli spera di guadagnare la salvezza : il mondo quindi non è il nulla ma il campo in cui egli opera per il bene ( o per il male )

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