La paura della Sharia
Giovanni De Sio
Lunedi, 5 dicembre 2011
L’opinione pubblica occidentale è parecchio in apprensione per il fatto
che in molti paesi arabi ( Tunisia, Marocco, Libia e soprattutto Egitto)
vanno affermandosi partiti di ispirazione religiosa: qualcuno paventa
che alla Primavera Araba succeda un Autunno Islamico.
Un primo elemento da tener presente è che nella realtà effettiva le
masse arabe sono profondamente credenti: i cosiddetti laici sono pochi,
delle elittes che non sono in grado di coinvolgere veramente le masse
Pertando una democrazia non può radicarsi veramente se è in lotta con
islam. La sharia è la legge fondamentale dei credenti nell’islam e
anche una tradizione culturale di quei popoli: ogni (eventuale)
democrazia o sarà ispirata alla sharia o non sarà.
Non si tratta però di Sharia si o Sharia no ma del fatto che la
interpretazione che viene data ad essa sia o meno compatibile con
rapporti di collaborazione e amicizia con i nostri paesi
Dopo l’ 11 settembre noi abbiamo diviso il mondo islamico in due parti:
una islamista, nemica dell’Occidente e potenzialmente terroristica
(più o meno vicina a bin Laden) e un’altra laica e quindi amica del
laico Occidente
Ma la divisione non corrisponde alla realtà: Innanzi tutto gli
integralisti non necessariamente sono nemici dell’occidente.
Nemica dell’Occidente è solo una teoria di particolari gruppi secondo la
quale sarebbe in atto una guerra difensiva (jihad ) dell’islam contro
una invasione cristiano-occidentale ( i nuovi crociati ) Ma anche negli
stessi ambienti più integralisti l’opinione non è accetta da tutti:
infatti il regime più integralista, quello dell’Arabia Saudita (che
condivide con bin Laden la stessa ispirazione religiosa wahabita ) è
anche il più vicino all’Occidente: anzi, in generale, prima degli anni
’80, i movimenti religiosi erano generalmente alleati dell’Occidente
contro il comunismo ateo
Soprattutto, però ispirarsi all’islam non significa necessariamente
essere integralisti. Esiste anche il modello turco di Erdogan in cui un
partito islamico corrisponde più o meno alla nostra vecchia Democrazia
Cristiana del tutto compatibile con una democrazia: i regimi che noi
definiamo comunemente moderati erano con assoluta evidenza
dittatoriali e profondamente corrotti
Noi non DOBBIAMO (e anche se lo volessimo, non potremmo ) imporre la
nostra civiltà nella presunzione che essa sola sia quella giusta o la
migliore.
L’islam ha dato origine a una splendida civiltà che però dal 1400 si è
chiusa e lentamente ha iniziato una decadenza che dura fino ai nostri
giorni. La Primavera Araba potrebbe ( ma solo “potrebbe”) essere il
preludio a una rinascita della civiltà islamica che potrebbe rinascere
ed evolversi, come già avviene per quelle cinese e indiana, anche esse a
lungo addormentate. In questo caso pero si richiamerà alla sua
tradizione sia pure con interpretazioni diverse cosi come avvenuto in
Cina e in India
il posto nell’islam nelle “eventuali” democrazie non può che essere
centrale perche quei popoli sono profondamente religiosi : è un dato di
fatto
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