Normalità sessuale
Giovanni De Sio
Lunedi,13 dicembre 2010
Esiste un normalità sessuale ? Esistono cioè delle norme che fanno da
discrimine oltre il quale possiamo parlare di devianza, di aberrazioni.
A questa domanda un tempo la risposta sarebbe stata unanimemente
positiva. Nel mondo attuale invece si tende a pensare che non esiste
nessun criterio che possa configurare un devianza. Qualunque
manifestazione o attività sessuale è lecita, accettabile a ogni
distinguo sarebbe espressione di intollerabile ingerenza nella libera
scelta di ciascuno. Si fa solo un eccezione: che le parti interessate
siano ambedue consenzienti e giuridicamente capaci di autodeterminarsi
(praticamente maggiorenni). Si escludono quindi,per fortuna almeno, gli
stupri e la pedofilia.
E’ accaduto allora quindi che in vari paesi, fra cui l’Italia, si sono
visti per la strada scene davvero insolite: donne che venivano portate
con un catena al collo dai compagni per la strada. Intervento della
polizia, naturalmente: ma un volta accertato che le donne erano
maggiorenni e assolutamente consenzienti si è fatto fatica a trovare un
cavillo che potesse giustificare il divieto di una tale pratica in
pubblico. Non si trattava ovviamene di una manifestazione o di una
provocazione sociale ma della manifestazioni di certi strani circoli a
carattere sado masochista abbastanza diffusi nel mondo: si ispirano a
un romanzo” il mondo di Gor” di John Norman che descrive un pianeta
immaginario nel quale le donne dette kajire sono considerate delle
schiave da tenere alla catena. Pare che la cosa sia eccitante per
molte persone di tutte due i sessi
Allora poniamoci il problema: si può parlare di devianza o meno?
Gli animali sono guidati dall’istinto fisso e immutabili:in certe specie
nella stagione dell’accoppiamento i maschi combattono fra di loro , le
femmine quando sentono l’estro si lasciano fecondare dal vincitore , in
altre addirittura avviene che la femmina divori il maschio.
Ma gli esseri umani sono animali sociali, non seguono un cieco istinto
ma regole culturali. In tutte le loro attività e quindi anche in quelle
più naturali come la nutrizione e la sessualità
Allora si può concludere che non essendovi regole istintive tutto è
nomale, nulla è deviato? Ma il fatto che non vi siano regole naturali
non può significare che non vi siano regole: sarebbe come dire che tutto
nel mondo è lecito, nulla è illecito perche tanto l’istinto non è
necessitante ma infinitamente plasmabile. In realtà è proprio perche non
abbiamo un istinto fisso che ci guida infallibilmente che le nostre
regole sono ragionevolmente dedotte culturalmente da un serie di
considerazioni dalla realtà sociale.
Se torniamo allora alle Kajire di cui sopra: una coppia nelle qual si
usassero le regole del mondo di Gor non può sussistere, non può
fondare una famiglia con figli. Non è minimamente pensabile che i figli
possano accettare un ruolo da schiava incatenata delle loro
madre,perchè alla madre si porta naturalmente rispetto e affetto: questo
è contro natura perche inaccettabile culturalmente. Infatti se come
criterio di normalità non possiamo mettere un fatto puramente
istintuale che in realtà non esiste ma a una regola culturale allora
troviamo il discrimine fra una sessualità sana e normale e una
sessualità deviata in quanto questa ultima non può conciliarsi con le
norme e le esigenze della società: ciò che è in contrasto con la
nostra natura sociale può essere definito innaturale, deviante
D’altra parte in ogni campo la devianza psicologica vene definita con
un criterio sociale: anche la claustrofobia di per se è solo un modo di
reagire dell’individuo e viene definita una patologia, una devianza
perche non conciliabile con la vita della nostra società che si
svolge per la massima parte al chiuso: probabilmente non sarebbe una
patologia in popoli come i boscimani che vivono all’aperto
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