Il caso Hawking
Sabato,11 settembre 2010
Da qualche giorno sui mass media pare scoppiato un caso a proposito di
Stephen Hawking uno dei maggiori fisici contemporanei conosciuto al
grosso pubblico anche perche immobilizzato da una sclerosi che lo ha
colpito fin dall’adolescenza.
Il Times di Londra ha iniziato il 2 settembre 2010 con un titolo ad
effetto, in prima pagina : “Hawking: Dio non ha creato il mondo”
presentando anticipazioni di un libro di prossima pubblicazione : “Il
grande progetto” . Poichè si dice che, in una precedenza opera, lo
stesso Hawking aveva invece ammesso la compatibilità della idea della
esistenza di Do con la scienza moderna è apparso all’opinione pubblica
che uno dei maggiori scienziati moderni, abbia avuto una conversione al
contrario, passando cioè dalla fede all’ateismo, e questo ha acceso
un caso mass mediale
In realtà si tratta di una serie di equivoci: non c’è nessun caso e non
potrebbe esserci per i motivi che di seguito brevemente illustriamo
Innanzi tutto Hawking non è stato mai credente : è vero che in un
precedente libro “Una breve storia del tempo', egli accenna a Dio: “Se
arrivassimo a scoprire una teoria completa sarebbe il trionfo definitivo
della ragione umana perché così avremo modo di conoscere la mente di
Dio”
Ma il Dio di cui parlava era semplicemente le leggi dell’universo intese
come qualcosa di assoluto, origine del tutto e quindi in qualche modo
divino: lo stesso concetto esprimeva anche spesso Einstein (“Dio non
gioca dati”) e viene generalmente riferito a Spinoza filosofo del 600.
Quindi non vi è nessun vero e proprio mutamento dell’opinione di
Hawking, nessuna conversione clamorosa.
Ma a parte ciò, non c’è nessun motivo per dare particolare importanza
alle vedute di un fisico sia pure eccelso, in un campo che non è il suo
come quello filosofico- religioso
Il problema fondamentale è che, come tutti ormai riconoscono, la scienza naturale e la filosofia si muovono su campi diversi.
Quando diciamo che la scienza non ammette Dio diciamo semplicemente che
questo problema è escluso dal suo ambito per una fondamentale scelta
epistemologica e metodologica: la scienza nella spiegazione di un
fenomeno non può ricorrere all’idea che esso derivi direttamente
dall’intervento divino. Sarebbe del tutto errato invece pensare che la
scienza escluda ( o ammetta) l’esistenza di Dio perché, per principi,
questo problema non è scientifico, esula completamente dal suo ambito.
E’ vero che le scoperte scientifiche possono condizionare le visioni
filosofiche e religiose ma è il filosofo che interpreta, utilizza le
scoperte scientifiche: come un filosofo non fa ricerche scientifiche
cosi uno scienziato non ha nessun titolo particolare per fare ricerche
filosofiche: anzi generalmente la sua mentalità matematica è quanto di
più lontano si possa immaginare per affrontare il problema religioso.
Certamente lo scienziato, come ogni uomo, ha le sue idee in fatto di
religione ma a lui non può essere riconosciuto una particolare
competenza in questo campo
Teniamo anche presente un fatto: uno scienziato generalmente fa le
scoperte scientifiche intorno ai 30 anni e diventa illustre per questo:
per il resto della sua vita che, normalmente è un periodo molto lungo,
egli vive, diciamo cosi, di rendita: difficilmente fa veramente altre
scoperte. Somiglia in questo un po allo sportivo mentre scrittori e
filosofi sono spesso attivi fino a vecchiaia inoltrata: anzi il
periodo anteriore ai 40 anni viene definito generalmente “periodo
giovanile” e poco considerato.
Eintein, ad esempio, nacque nel 1879 e completò le teorie che lo hanno
reso il più importante scienziato moderno intorno al 1915 : visse fino
al 1952, per quasi altri 40 anni senza produrre altro di importante
dal punto di vista scientifico: in questo periodo della sua vita fini
con l’interessarsi ai problemi politici e della pace di cui non aveva
competenza o attitudine Cosi anche Hawking nato nel 1942 completò le
sue scoperte sui buchi neri e su bing bang agli inizi degli anni 70,
quasi 40 anni fa: il problema di Dio può dare, come in effetti è
avvenuto, notorietà ai suoi scritti ma in realtà non si può affatto
pensare che la importanza dei suoi studi scientifici siano una garanzia
per le sue vedute filosofiche religiose
In realtà il caso Hawking, quindi, non esiste
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