Tempo di vacanza
Giovanni De Sio
Martedi ,27 luglio 2010
(Prossimo articolo: 30/08/10)
Inizia il tempo della grande vacanza estiva in cui tutti corrono verso
qualcosa che non si sa bene cosa sia, a volte cosa in mezzo a disagi
crescenti per potere assaporare il bello delle vacanze
Ma questo non avviene solo nel periodo estivo
Nel mondo di oggi pare che manchi sempre il tempo e per ogni cosa. In
realtà non che un tempo si lavorasse meno: anzi i ritmi di lavoro erano
complessivamente più lunghi se non più intensi di quelli di oggi.
Quello che veramente è cambiato è la nozione di tempo libero come
qualcosa da riempire con attività che finiscono con l’essere
altrettanto stressanti delle attività lavorative stesse. Una volta,
nella generale povertà, il tempo in cui non si lavorava era tempo per
se stessi per la famiglia, per Dio
La domenica era il giorno del Signore che ruotava intorno alla messa
domenicale: poi era il tempo del riunirsi della famiglia, della partita a
carte fra gli amici, del ciarlare delle donne e del gioco dei bambini.
Cosi il Natale, la Pasqua la festa patronale e tutte le altre feste
erano occasioni per ritrovare se stessi, gli affetti familiari e Dio Ma
il tempo libero moderno è altra cosa : se non riempito da attività
specifiche e costose pare tempo perso e sprecato , che non passa mai, ci
si annoia. Quindi a Pasqua si scia, a Natale andiamo a fare il bagno
in qualche spiaggia esotica. La vacanza è cosa diversa dalla festa di un
tempo: non più un tempo per ritrovarci ma il tempo per fare “qualcosa
di altro”: qualcosa di cui poi vantarsi con gli altri. E si impara
ancora da piccoli: cosa fare dopo la scuola: mica possiamo stare a casa
con la mamma ( che fra l’altro spesso non c’è.) Quindi chi va in
piscina, chi a judo, chi a danza. Un tour de force pure per i bambini,
uno stress per gli accompagnatori genitori, nonni, parenti vari o baby
sitter
Certo è un effetto della società moderna sempre dinamica e in movimento
Ma cosi si perde pure il tempo necessario per stare con sè stessi c
con gli affetti familiari, il tempo necessario per ritrovare nelle
radici profonde del nostro essere anche Dio e la spiritualità.
Diceva Agostino che se tutti gli esseri del creato tacessero noi
ritroveremmo nel profondo di noi stessi la voce di dio. E un pò
difficile però sentire anche le voci degli esseri: anche quelle voci
sono soffocate dai mille canali TV dal muro di rumore che si riversa
dagli auricolari, delle infinite immagini dei nostri pc. Ma il tempo per
noi stessi non è affatto un tempo perso o sprecato: anzi è il tempo
più prezioso. quello che ci rende veramente umani e quindi ci fa trovare
il divino che è in noi
.
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