Storie di evasione Giovanni
De Sio Lunedi,
21 giugno 2010
Nella produzione televisiva sono ampiamente presenti, anzi per certe
fasce di ascoltatori, predominanti, produzione che una volta si
definivano storie di evasione o di fantasia cioè racconti di vicende
impossibili nella realtà effettiva. Ci riferiamo soprattutto a due tipi
di produzioni: alcune, come le telenovelas, presentano amori
incredibilmente complicati, con bimbi di cui non si sa mai bene di chi
siano figli: altri, invece, i cosi detti film di azione, mostrano
mirabolanti colpi di Karate, esplosioni fantasmagoriche e cadaveri a
decine
Di per se, se presi come semplicemente per quelle che sono, pure opere
di evasioni, non costituiscono un pericolo etico o educativo. Il
problema nasce invece quando i giovani (e non solo i giovani) finiscono
con il non aver chiaro il carattere fantastico di quelle situazioni e
possono scambiarle per realistiche e verosimili con effetti a volte
tragici.
Non si tratta certo di un fenomeno nuovo come qualcuno magari può
credere, ma da sempre la nostra letteratura è se stata piena di opere
del genere, a cominciare per fare un riferimento storico, ai romanzi
cortesi , al ciclo bretone
Anche nella letteratura viene presentato il fenomeno della tragiche
conseguenze della non sufficiente distinzione fra fantastico e
verosimile.
Cervantes ci presenta un Don Chisciotte che aveva letto molti libri di
cavalleria e aveva scambiato quel mondo fantastico con il mondo reale:
passa quindi da disastro in disastro fino a che si rende conto che
la realtà era “altra” cosa: per fortuna non fa male a nessuno
Invece la indimenticabile Madame di Bovary porta al disastro se stessa e
la sua famiglia. E in tempi più recenti nel film cult “Lo sceicco
bianco” è una ingenua sposa in viaggio di nozze che rischia di mandare a
monte il proprio matrimonio per correre dietro ai miti e ai
fotoromanzi allora in gran voga.
Le opere letterarie, queste invece realistiche, mostrano un fenomeno
effettivo della realtà. Quante ragazze sulla falsa riga degli amori
improvvisi e fulminanti hanno gettato la loro vita per seguire furbi e
squallidi profittatori.
Si pensi ad esempio come i libri di avventura (come quelli di
Salgari) presentassero la guerra come una cosa bella e nobile e intere
generazioni di ragazzi. cresciuti con quella idea, correvano verso la
morte cantando gioiosi.
Cosa fare di fronte a questi fenomeni: il vietare ai ragazzi questo
tipo di spettacolo è assolutamente impossibile e, anche se lo fosse,
sarebbe sostanzialmente controproducente . Probabilmente la fortuna di
pubblicazioni come Bolero era ingigantita dal fatto che allora le
mamme cercassero, d’altronde del tutto vanamente, di proibirle: non si
combatte un fenomeno ignorandolo ma affrontandolo
E’ importate far veder le assurdità , le inconsistenze, le ingenuità, il
ridicolo di certe situazioni perche il fantastico non venga scambiato
per la realtà e quindi perda il suo fascino pericoloso : perche,
ripetiamo, questo tipo di letteratura diventa pericoloso solo e nella
misura in i cui venga scambiato per realistico.
Insomma rivediamo per esempio con gli occhi della realtà la romantica
storia di Giulietta e Romeo ( che in Shakespeare aveva però altro
significato) Cosa dire di una ragazzina di 13 anni che sposa,
all’insaputa dei genitori, un giovane che aveva conosciuto il giorno
prima? Manifestazione del grande amore o pura squilibrio mentale ? E
quanto sarebbe durato quell’amore se la morte non lo avesse reso
immortale ? E Romeo che era andato alla festa di Giulietta solo per
dimenticare un amore che gli sembrava impossibile dimenticare, quanto
presto avrebbe dimenticato anche quello per Giulietta?
Certo la vicenda di Romeo e Giulietta essendo posta in un paese e in
un tempo lontano non correva il rischio di essere scambiato per la
realtà. meno delle storie di Bolero e delle telenovelas inquadrate,
invece, nella nostra quotidianità
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