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Problemi e società

Il lavoro femminile

Giovanni De Sio

Lunedi, 10 maggio 2010
Non so se il ruolo femminile un tempo fosse appagante o meno ma certamente esso era chiaro e semplice: la donna si occupava della casa e della famiglia e non era compito certo agevole e riposante. Non dobbiamo pensare alle tecniche e ai ritrovati moderni: ma alla fatica immane di tentare di far sopravvivere dei piccoli bambini ,ma senza le medicine, gli omogeneizzati, i pannolini, l’acqua corrente e calda la lavatrice ecc ecc che la moderna tecnica ha messo al servizio delle mamme: una fatica veramente immane che poteva affrontare solo chi si dedicava unicamente ad essa: appunto la donna alla quale quindi era preclusa ogni altra possibilità tranne che rinunciare alla famiglia e farsi religiosa
Ma i tempi sono cambiati, la tecnica è venuta incontro alle esigenze femminili e soprattutto non occorre mettere al mondo un numero più alto possibile di bimbi nella speranza che qualcuno poi riesca a sopravvivere. Ormai premorire ai propri genitori è fatto raro e drammatico ma un tempo era del tutto nomale
Tutto questo ha dato alle donne un nuovo ruolo e sono entrata nella vita sociale soprattutto nella vita lavorativa: in pratica nella grande maggioranza dei casi non si tratta di una libera scelta ma di una necessità economica: le famiglie mono redditi sono famiglie povere a meno che non si tratti di strati sociali particolarmente ricchi. La parità con gli uomini è stata raggiunta. almeno teoricamente, in quanto non esistono differenze giuridiche e nemmeno sociali: tuttavia i probeli reali nascono quando la donna lavoratrice - diventa una donna - madre. E’ vero che i padri-mariti dei nostri tempi sono molto collaborativi, molto partecipi dell’allevamento dei figli:appunto partecipi collaborativi ma il ruolo di madre rimane sempre alla donna Quando questa entra nel mondo de lavoro e in genere in ruoli sociali più ampi (in politica, ad esempio) nasce il problema del doppio ruolo donna madre e donna lavoratrice
Nessuno potrebbe pensar di ritornare al passato certamente e riportare la donna nell’ambito esclusivo della famiglia. Occorre allora che la società si organizzi per rendere possibile il doppio ruolo della donna come madre e lavoratrice
Non sono mancate le provvidenza in questo campo anche se nel nostro paese queste appaiono nettamente inferiori che nelle altre nazioni occidentali
Ma le provvidenze non bastano: occorre pero dare una nuova impronta proprio al concetto di lavoro in armonia con quello che il moderno mondo della produzione richiede
Possiamo prevedere tre punti fondamentali
Favorire i modelli di lavoro parziale, anche con flessibilità del passaggio dal full-time al part-time e viceversa. Questo garantirebbe alle donne nella scelta della maternità, i tramite assicurazioni di reintegrazione nel mondo del lavoro e nell’accesso alla carriera
. Una rimodulazione degli orarî dei servizî cittadini (negozî, scuole, uffici), secondo criterî di flessibilità per venire incontro alle esigenze della madre lavoratrice divisa tra occupazioni diverse.
Una politica dei servizî che non lasci la donna solitaria protagonista della cura dei figli e degli anziani. I servizî devono rispondere a requisiti di qualità ben precisi, devono essere economicamente vantaggiosi, accessibili in modo facile sul territorio, con flessibilità dell’orario legata al mondo del lavoro. La flessibilità del lavoro viene incontro alle esigenze del mercato del lavoro cosi come esso sta emergendo
faticosamente e lentamente dalla crisi degli ultimi tempi :potrebbe essere una irripetibile occasione per un armonioso inserimento della donna lavoratrice senza soffocare la donna madre
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