S.Agostino serial
Giovanni De Sio
Lunedi,8 febbraio 2010
Seguendo lo sceneggiato su S. Agostino, mandato in onda in TV, sembrava
di assistere a uno dei serial del tipo Dynasty che tanto imperversano.
E’ comprensibile che uno sceneggiato prenda alcune licenze dalla
storia, va bene, la narrazione ha pure le sue esigenze. Tuttavia la
cornice storica viene davvero stravolta: Agostino che diventa “oratore”
imperiale, navi papale che vanno a pendere Agostino nella Ippona
assediata, dispute teologiche risolte da giudici comuni danno un quadro
distorto della realtà storica nella quale la figura di Agostino diventa
anche essa necessariamente poco credibile.
E poi la storia di amore con convivenza non matrimoniale di S Agostino pare uscita da una telenovela sudamericana
Ma tralasciando tutto questo, e tanto altro, vorremmo focalizzare
l’attenzione su un dato essenziale: Il male di cui si accusa
accanitamente Agostino nelle confessioni non si riferisce a fatti
eccezionali come fa credere lo sceneggiato. Agostino giovane non era un
delinquente, non era un malvagio, non aveva compiuto nefandezze. Il
male di cui parla S, Agostino invece consiste nel vivere comune,
secondo il mondo, conforme cioè a quello che era, al tempo. la condotta
generale della gente
La riflessione agostiniana non nasce da fatti eccezionali. da misfatti
orrendi ma dalla constatazione che la vita comune che noi conduciamo
non è veramente e genuinamente cristiana: Il Cristo non ci ha chiamato
semplicemente a comportarci come le convenienze comuni richiedono ma a
un ideale eroico. La vita autenticamente cristiana è un conquista,
lenta difficile, con tante ricadute, nella quale giorno per giorno ci
si sforza di superare l’”uomo vecchio” e di far nascere l’”uomo nuovo”
il cristiano. Il cammino è tanto difficile che in realtà l’uomo non può
riuscirci senza la grazia, cioè l’aiuto di Dio : infatti non è l’uomo
che sceglie Dio ma, al contrario, è Dio che sceglie l’uomo che deve
però esser disponibile ad udire la sua voce.
L’esempio del furto delle pere è emblematico: non si stratta di un
fatto eccezionale, non occorre aggravare il furto, come avviene nello
sceneggiato con la disabilità del proprietario: il mondo giudica un
fatto del genere come una bravata giovanile senza importanza ma per
Agostino esso è il segno che il male è nell’uomo perche in quel caso i
ragazzi non volevano le pere ma semplicemente fare qualcosa che essi
sapevano pure essere male: il male per il male.
Il messaggio di Agostino è attuale dopo tanti secoli proprio perchè
egli non si riferisce a fatti particolari dei suoi tempi ma al mondo
comune di tutti i giorni, di ogni poca e di ogni paese: il cristiano
vive “nel” mondo ma non è” del” mondo; la “civitas dei” ( città di Dio)
rimane sempre strettamente connessa alla “città del maligno” fino alla
fine dei tempi.
Il dramma è tutto interiore all’uomo non dipende dalla eccezionalità degli eventi
Per critiche e commenti: giovannidesio@libero.it
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www.giovannidesio.it (§)
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