Sinistra
occidentale e sinistra araba
A cura di
Giovanni De
Sio Cesari
Colpisce l’attenzione di tutti gli osservatori delle
vicende del Medio Oriente il fatto che
gli americani siano attualmente in lotta proprio con quelle forze che in un
tempo non lontano furono da loro
sostenute, se non proprio suscitate.
Non è certamente un mistero che bin Laden e i suoi
furono appoggiati dalla CIA, che il
regime talebano si affermò con l’aiuto determinante di
Pakistane e Arabia Saudita, fedeli alleati degli USA e anzi pare che bin
Laden ricevesse aiuti finanziari dal Pakistan
(quindi indirettamente dagli americani ) solo pochi giorni prima
dell’attentato alle Twin Towers.
La spiegazione sta nel fatto che gli americani, alle prese con il comunismo sovietico appoggiarono tutte le forze che potevano
essere contrarie ad esso. Le correnti religiose più integraliste e chiuse erano
anche quelle più ostili al comunismo. Non tennero conto che quelle stesse forze
erano anche le più ostili all’Occidente in generale:
la sinistra e anche il comunismo sono pur sempre
delle espressioni della cultura occidentale.
L’odio fanatico verso di esso è anche un odio a tutto
quello che è Occidentale. E avvenuto
allora, a un certo punto, che finito il comunismo, quelle stesse forze ( al-Qaeda
ne è l’esempio più convincente) hanno pensato che, sconfitto il comunismo, era
il momento di sconfiggere anche l’altra corrente venuta dall’Occidente. Per un
integralista comunismo o democrazia
capitalistica propongono entrambi un modello inconciliabile con la fede
islamica ( che questo non sia vero è un’altra questione).
A noi sembra che attualmente la sinistra occidentale
tenda a fare lo stesso errore che fece
qualche anno addietro la destra americana.
Dopo gli
attentati, gli Usa hanno intrapreso azioni militari: la sinistra denuncia tali
interventi come espressioni di una
politica imperialistica affarista, di sfruttamento economico il che può essere condivisibile.
Questo però porta quasi inevitabilmente la sinistra a comprendere, ad
appoggiare nei fatti quelli che si oppongono all’imperialismo americano senza
tener conto che in effetti si tratta di forze profondamente ostili a tutti i
valori che la sinistra persegue.
I nemici della politica di Bush non sono
necessariamente dei progressisti; anzi, al momento, nel mondo arabo. sono degli
ultraconservatori. I movimenti islamici
sono molto più a destra di qualunque destra occidentale. Esistono nel mondo
arabo anche delle sinistre vicine alla sinistra occidentale ma esse vengono
disconosciute, ignorate.
Guardiamo la situazione dell’Iraq. Le sinistre
europee chiedono a gran voce il ritiro delle forze di occupazione ma quali sono le posizioni dei
comunisti iracheni (esistono anche se non ne parla nessuno ) ?
I comunisti in Iraq sono divisi in due fazioni: il
Partito Comunista Iracheno e il Partito Operaio Comunista.
Tutte e due naturalmente chiedono il ritiro degli
Americani:d’altra parte tutti gli
iracheni lo richiedono e comunque
tutti, compresi gli americani affermano che non vogliono mantenere
l’occupazione a tempo indefinito.
Il Partito Comunista
Iracheno fa parte però del governo provvisorio, ha affiancato anche il
governatore americano approvandone praticamente tutti gli atti, compresi gli
attacchi a Falluja.
L’altra fazione comunista, il Partito Operaio
Comunista, ha rifiutato ogni collaborazione con gli Americani ma si
oppone ancora con altrettanto vigore “al fascismo islamico costituito dalle
bande di fanatici religiosi che vorrebbero tornare a una visione
oscurantista, da incubo medioevale” commiste a residui seguaci di
Saddam.
In verità è circolato anche un appello alla
Resistenza dei comunisti iracheni ma appare un evidente falso o comunque opera
di un piccolo gruppo sconosciuto
Essi vedono quello che gli Occidentali difficilmente
riescono a scorgere perché questi ultimi
ragionano con categorie mentali propriamente occidentali e non riescono
a scorgere un mondo profondamente diverso come è quello islamico.
A volte si parla di Resistenza islamica
assimilandola a quella della Resistenza
europea al nazismo. Ma si tratta di ben altra cosa.
Gli americani non sono tanto lo “straniero”
come i Tedeschi per Francesi nel 40, quanto i “cristiani”, in un mondo
concettuale che divide tutta l’umanità in due categorie: mussulmani e
infedeli.
Moqtaba Sadr a cui si fa risalire un orrendo
attentato in una moschea contro moderati sciiti, non parla di “Resistenza” ma dichiara di
voler guidare al martirio i suoi seguaci seguendo l’esempio di Ali ucciso
a Karbela nel 661 d. C.
Coloro
che rapiscono gli ostaggi non cercano giustificazioni nelle Convenzioni di
Ginevra ma nell’esempio delle decapitazioni avvenute a Badr per ordine di
Maometto. Gli sciiti fanno coincidere democrazia e Shari’ah perchè
se democrazia significa governo del popolo allora il popolo è per la
shari’ah, laicità e la libertà religiosa sembrano cose
incomprensibili. Se
nel mondo arabo prevalessero, non dico al-Qaeda ma i seguaci di
Moqtaba Sadr o di Komeini tutto il mondo si sposterebbe più a destra, le
conquiste civili, care alla sinistra, arretrerebbero pericolosamente nel
mondo. Non
fingiamo di credere che Il velo islamico in Occidente sia una scelta di libertà
per le donne ma teniamo ben chiaro che è
invece un mezzo di discriminazione
contro la quale la sinistra ha combattuto da sempre. La lotta in Iraq è fra due
destre ma quella islamica e infinitamente più
arretrata di quella americana.
I
comunisti iracheni lo hanno ben compreso, la sinistra occidentale non sempre
pare rendersene conto.
Nota Per
il wesite sito del Partito Comunista Iracheno
(arabo e inglese)
http://www.iraqcp.org/framse1/index.htm
Per
intervista ad Hamid Majid Moussa
(rappresentante de P.C.I.. in italiano)
http://www.infomedi.it/partito_comunista_iracheno.htm
Per
l’appello a comunisti iracheni (in italiano)
http://www.pasti.org/pciraq.htm
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