Pubblicato a stampa su : Appunti, novembre 2005      HOME

SCIENTIFICITA’ DELLA STORIA

 

Qualche  breve osservazione sull’interessante problema della “scientificità della storia “

Per risolvere il problema se la storia è scienza esatta  bisognerebbe definire naturalmente i concetti perchè  “ una parola non significa quello che significa ma quello che il parlante vuole che significhi” e bisogna quindi vedere al contesto nel quale le parole vengono usate.

 “Scienza esatta “ significa in genere una scienza che dia risultati definitivi incontrovertibili: dopo la crisi della nozione positivistica della scienza naturale  solo la matematica può essere intesa come scienza esatta ma solo in quanto essa è una pura tautologia. Nel contesto però “scienza esatta” viene intesa, mi pare, come scienza che ha validità pari  a quella delle scienze naturali (fisica , chimica)  

Il termine  “STORIA” mi pare che sia usato poi in due  accezioni diverse:

A)come   interpretazione dei fatti, individuazione del  rapporto causa -  effetto con uno sguardo magari anche ai valori,

B) come  puro accertamento dei dati (Croce direbbe “cronaca”) senza che ci si sia naturalmente una gerarchia fra le due attività

 Nel significato “ B”  possiamo ammettere agevolmente  che essa è “SCIENZA ESATTA” nel senso  prima descritto, nel significato “A”  è certamente difficile ammetterlo: appare chiaro che una interpretazione storica (es.: cause della I° Guerra Mondiale”) è cosa molto diversa da una legge fisica (legge di gravità ) in quanto manca il requisito fondamentale della ripetibilità dell’esperimento. Si può rifare infinite volte un esperimento per quanto riguarda  ad esempio la legge del galleggiamento  dei corpi e verificarla o anche  falsificarla  ( cioè trovare un caso in cui eventualmente non si  verifica) ma non è possibile ripetere la storia del fascismo per vedere,  ad esempio, se un diverso atteggiamento della sinistra avrebbe potuto impedire la sua presa del potere : anche se vi sono casi simili non sono mai uguali, veramente sovrapponibili in quanto ogni fatto storico (come ogni fatto della vita individuale ) è unico e irripetibile. Si dice comunemente che non si fa la storia con i “se e con i “ma”

 Quindi in questo senso la storia non è scienza.

 Si può dire pero che la storia intesa come  individuazione dei nessi di causa ed effetto , dei rapporti fra i fatti è scienza in un altro senso. Lo storico cerca di stabilire le connessioni : in questo modo egli da maggiore importanza ad alcuni fatti e minore ad  altri, ritiene che alcuni siano  causa ed altri effetti . La scientificità  consiste allora nel  tener conto dei fatti, cioè nella rispondenza o almeno compatibilità delle interpretazioni  con i fatti, nelle coerenza logica del discorso  anche  soprattutto nella chiarezza dei concetti. La storia è diversa dalla morale e dalla politica perchè in questi casi si vuole  persuadere, spingere in un certo senso  anche con le  migliore intenzioni. L’esaltazione della Resistenza o del Risorgimento rispondono a fini patriottici perfettamente legittimi ma non sono storia perchè non tengono conto, o nascondono  o minimizzano alcuni fatti e ne esagerano o ne travisano il significato. Per esempio l’episodio di Masaniello fu presentato nel Risorgimento come una rivolta  antispagnola   mentre si trattava invece di una rivolta per la povertà contro la  nobiltà napoletana e non contro  il re di Spagna. Si parla della gloriosa repubblica partenopea del 99 e non si dice che  era sostenuta   da pochissimi intellettuali sostenuti dall’esercito  francese e che quando questi si ritirarono fu spazzato via dai contadini e dai cittadini del regno, Si glorificano  i martiri napoletani del 1799 fatti impiccare dal re e si omette dal dire che quelle esecuzioni furono richieste e pretese dai parenti di sostenitori del re fatti fucilare  crudelmente e inutilmente,  quando ormai la repubblica napoletana era perduta.

Si parla della lotta dei  Garibaldini contro i Borbonici e non contro l’ esercito napoletano come sarebbe esatto dire

La storia è scienza nel senso che inquadra , organizza  interpreta i fatti non li disconosce. non li mistifica . Certamente egli storici possono essere in disaccordo su molti punti, su molte interpretazioni, anche in forte contrasto: ma se sono storici spiegano i fatti non li nascondono: in questo senso la storia è scienza cioè interpretazioni di fatti ( come lo è anche la scienza naturale) non è propaganda   che può avere la sua legittimità  e importanza ma non è opera scientifica cioe rivolta all’interpretazioni di fatti ma magari a produrre fatti. Insomma un politico mira ad avere consensi a modificare la realtà  non a cercare la verità dei fatti

 Certo è più facile fare storia nel passato quando i fatti sono più noti e le passioni sopite: ma l'atteggiamento scientifico ( ricerca della verità e  non intenti etico politici) è sempre lo stesso.