Pubblicato in " Appunti " maggio 06,n 41,anno III HOME
Il dopo elezioni: frattura fra gli italiani ?
di Giovanni De Sio Cesari
Lo scontro politico dovuto alle elezioni hanno lasciato l’impressione d una Italia divisa drammaticamente a meta. Tuttavia a nostro parere la vivacità della campagna è stata esaltata dalla personalizzazione intorno al personaggio Berlusconi che ha catalizzato l’attenzione ed è finita con il diventare indebitamente a una specie di referendum personale Ma se esaminiamo un pò più attentamente i contenuti politici ci accorgiamo che in realtà i due schieramenti presentano almeno nella loro parte politicamente più rilevante una diversa accentuazione di un’unica visione politica ed economica più o meno come avviene in tutti gli altri paesi democratici dell’Occidente nei quali nessuno delle parti in concorrenza per il governo mette in dubbio le linee fondamentali . Insomma non siamo alla drammatica spaccatura del 1948 quando l’Italia scelse fra comunismo e liberismo, fra Occidente e blocco sovietico con conseguenze storiche per molte generazioni. Se attualmente noi non facciamo parte di quella massa di emigranti dell’est europeo costretta a riversarsi drammaticamente all’estero lo dobbiamo soprattutto a quella scelta fatta dai nostri padri. Ma ora nè Berlusconi nè Prodi mettono in pericolo le liberta democratiche come le opposte propagande tendono a far credere. Diciamo anzi che non solo non sono in discussione la democrazia, l’appartenenza all’ Occidente all’ Unione Europea ma che anche la linea economica politica tendenzialmente è la stessa. Infatti dagli anni 80 non solo è spettacolarmente crollato il comunismo ma vi è stata un'altra rivoluzione forse altrettanto importante ma spesso ignorata: si è passato dovunque dalle nazionalizzazioni alle privatizzazioni,il mercato ha vinto sull'economia assistita Dopo la crisi del 29 prevalsero le teorie di Keynes
secondo le quali lo La spaccatura invece è altrove: Il problema da tutti avvertito è che vi è una minoranza che invece non accetta questo tendenza di fondo e pensa a una società alternativa confusamente sentita a vagheggiata: I Verdi , Rifondazione, i tanti “movimenti “ cosi detti di base e contestatori Benchè siano in realtà una esigua minoranza nel paese essi tuttavia sono determinati per la coalizione di centro sinistra che si appresta a governare. Il sistema elettorale e tante vicende politiche hanno prodotto in effetti una stortura: benchè oltre il 90 % degli elettori condivida gli indirizzi economici e politici propri di tutto l’Occidentale questi vengono mesi in forse da quel meno del10 % che vorrebbe un altro modello della società che comunque non riesce nemmeno poi a delineare. Difficile per il momento prevedere a cosa potrà portare una situazione del genere. Tutti confidiamo al momento nelle indubbie capacita del nuovo Presidente del Consiglio sperando che egli riesca in ogni modo a mantenere la rotta prefissata.
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